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BiellaLa Biella che piaceVa

Finalmente un altro supermercato

L’ultima rubrica della pagina satirica La Biella che piaceVa

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Un altro supermercato a Biella.

Che emozione. Davvero. Per un attimo abbiamo temuto di dover continuare a fare la spesa nei soliti 12 supermercati nel raggio di 3 km, con le solite offerte imperdibili che si ripetono ogni tre giorni. Ma ora no, ora c’è lui. Il nuovo. Il diverso. Il salvatore.

Perché Biella, diciamolo, non ha bisogno di trasporti pubblici efficienti, né di spazi culturali, né tantomeno di una pianificazione urbana sensata. No. Biella ha fame. Fame di scaffali pieni, corsie luccicanti e di quei cartelli “APERTURA STRAORDINARIA” che ti fanno venire voglia di comprare sei bottiglie di detersivo anche se vivi da solo e hai solo tre piatti.

E non dimentichiamoci del parcheggio. Perché se c’è una cosa che ci unisce, è l’auto. Il supermercato è ormai la nostra piazza, il nostro centro di aggregazione, il nostro luogo sacro. Non ci vai solo per comprare: ci vai per esistere.

Benvenuto, nuovo supermercato.

Sei la risposta a una domanda che nessuno aveva fatto. Ma a Biella, in fondo, siamo bravi così: ci sorprendiamo per le cose che si ripetono uguali da trent’anni.

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3 Commenti

1 Commento

  1. Bruno

    2 Giugno 2025 at 17:32

    i supermercati sono una tristezza dei nostri tempi dove non si parla più con cibo scadente confezionato tra pesticidi e fitofarmaci era così bello il negozio di paese o di città con il chiacchierino della gente con il o la proprietaria , ma oggi si parla meno tutti chiusi e musi lunghi in quanto alle offerte sono studiate per farti spendere di più e poi di buttare via tante cose, se pensiamo a quanti bambini muoiono di fame c e da vergognarsi

  2. steap63

    2 Giugno 2025 at 19:03

    Ma che problemi avete contro i supermercati? (fatto salvo che tutte le altre cose a Biella andrebbero concretizzate)…. ma di fare le due chiacchere col negoziante chi ha tempo? (anche i pensionati sono sempre di corsa…. chissà perché) poi con i prezzi che ti fanno le panetterie, i verdurieri e fruttivendoli (sembra di andare in boutique) e i commestibili o le famose gastronomie ci va uno stipendio per fare la spesa per una settimana…. poi al supermercato mica ti obbligano a buttare roba nel carrello, si può leggere e scegliere…. non ho mai visto addetti col mitra che ti obbligano a acquistare poi che ne sapete che i negozi al dettaglio hanno tutta roba senza pesticidi e altro. Le stesse marche che trovi nel negozietto le trovi al supermercato. Ma vivete in un mondo bucolico sulle nuvole? contenti voi di pagare in gastronomia, l’acqua in bottiglia o il prosciutto della stessa marca del supermercato 5 volte in più (nel prezzo sono comprese le 2 chiacchere almeno?)

  3. Ardmando

    2 Giugno 2025 at 19:52

    Non si capisce quale sia l’accanimento contro i supermercati, e non si capisce il perchè questa rubrica da quattro soldi continui a sprecare risorse per essere pubblicata. L’autore è sicuramente uno di quelli che vive di sogni del passato, una cariatide di un’epoca che esiste solo nei suoi ricordi sbiaditi. In quanti ad altri che commentano, bhe non occorre aggiungere granché, dato anche loro vivono in Mondo utopistico che esiste solo nella loro fantasia. E commenta a casaccio senza sapere di cosa parla, dato che anche ciò di cui scrive esiste solo nella sua fantasia. Finiti buonisti da tastiera, legati a ideologie antiquate e concetti che fanno sorridere (come quello di accostare l’acquisto nei supermercati alla morte per fame dei bambini). Ben venga il progresso e ben venga un altro supermercato di una azienda giovane e dinamica che fa della qualità al giusto prezzo il suo cavallo di battaglia. Azienda italiana, che paga le tasse e da lavoro diretto e indiretto a centinaia di migliaia di persone.
    Ma per qualcuno è meglio tornare al Medioevo, con i negozietti di paese a conduzione famigliare senza assortimenti e con prezzi da gioielleria di Via Montenapoleone a Milano.
    Certamente i suoi commenti li scriverebbe su fogli di carta su bacheche appese nella pubblica piazza, dato che non ci sarebbe nessuno a vendergli lo smartphone o il computer dal quale pubblica le sue sciocchezze d’altri tempi.
    Evviva il progresso, che PER FORTUNA non guarda in faccia a nessuno. Chi non si adegua, può anche estinguersi.

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