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Diga in Valsessera: “Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io”

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Eccoci nuovamente a fronteggiare le due “armate ipocrite”.

La prima, sempre uguale a sé stessa, è quella che spaccia la “cementificazione”, compresa la costruzione di una diga in un SIC, quale “transizione ecologica” (le varie lobby del settore costruzioni, i consorzi, l’industria risicola, ecc. sempre spalleggiati dal centro destra liberista).

La seconda “armata ipocrita” è costituita da quei partiti e politici contrari alla nuova diga in Valsessera che quando sono stati al governo nulla hanno fatto, pur potendolo fare, per bloccare definitivamente tale follia (i governi regionali a guida Bressi e Chiamparino, i governi provinciali a guida Ramella Pralungo e Foglia Barbisin, i governi nazionali a guida Renzi e poi Conte).


Ora, paradossalmente, tutte queste due armate reggono insieme il governo Draghi che dovrebbe decidere su come usare i soldi del Recovery Fund ma allo stesso tempo si cimentano in dichiarazioni opposte sulla destinazione di tali risorse con il concreto rischio che la prima armata (più concreta, che persegue il profitto) prevalga su quella dei silenzi o dei bla-bla, di chi in questi anni non ha prodotto atti ma solo qualche sporadica dichiarazioni di principio, a volte solo finalizzata alla contrapposizione politica e non all’obiettivo.


La nostra più che decennale battaglia è sempre stata condizionata da tali fattori obbligandoci a riflettere sul proverbio: “Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io”. Avremmo avuto bisogno ed abbiamo bisogno di di iniziative politiche ed istituzionali forti a tutela dell’area protetta in Valsessera. Ci siamo trovati con “compagni” contrari alla diga del Consorzio promuovere l’assurdo invaso artificiale per la stazione sciistica degli Zegna.


Alla faccia della transizione ecologica, del buon senso e della coerenza.

Legambiente Circolo Biellese “Tavo Burat”

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