Sale & Pepe
Il signor Nino e la voglia di sentirci ancora orgogliosi in tempi di mediocrità
La rubrica “Sale & Pepe”, curata settimanalmente da Luigi Apicella
BIELLA – Care amiche e cari amici, Biella in questi giorni si è stretta intorno alla famiglia di un grande biellese “il signor Nino Cerruti”, un uomo di valore e di valori che ha portato l’eccellenza del nostro territorio nel mondo. Un esempio di dedizione al lavoro, passione, visione che ne ha fatto un simbolo del made in Italy. E come tutti i grandi che si rispettino, non ha mai dimenticato “quel tratto biellese” tipico di questa terra, fatto di riservatezza e genialità, creatività e apertura al cambiamento.
Se oggi anche un’intera città lo piange con così tanto affetto nei tantissimi ricordi anche personali, non è solo per celebrarne il talento e lo straordinario lavoro di imprenditore. Lo fa anche perché è come se in una fase di estrema difficoltà come questa Biella avesse voglia di sentirsi nuovamente orgogliosa della propria storia, della propria tradizione, dei propri figli che l’hanno resa celebre.
“Il signor Nino” era tutto questo, doveroso ricordarlo anche qui e oggi in tempi difficili in cui la mediocrità, la superficialità, la furbizia sono all’ordine del giorno anche a Biella. Ma anche volendo voltar pagina, restano le difficoltà di tutti i giorni: siamo, inutile prenderci in giro, in un “lockdown nei fatti”, in cui tra disdette continue e annullamento delle prenotazioni la gente, di sua iniziativa, per precauzione, resta a casa. Attività commerciali, bar, ristoranti, attività al dettaglio sono sempre più in forte difficoltà, a rischio chiusura e licenziamento dei dipendenti con i locali, in presenza, praticamente vuoti. E i ristori da parte dello Stato direte voi? Oggi è ancora peggio di un anno fa perché, se resti aperto, che ristori vuoi ricevere? Lo Stato, la possibilità di lavorare te la dà dicono in molti… Ed è proprio qui il grande inghippo: si è aperti solo sulla carta (non de menù), per il resto non si lavora, la gente non esce, ha paura, si autoimpone delle limitazioni, con in più personale in quarantena e cassa covid scaduta il 31 dicembre (di cui occorrerebbe subito una proroga…). E se a tutto questo aggiungiamo anche un’impennata dell’inflazione con l’aumento dei prezzi di molte materie prime, che dobbiamo fare?
Non resta che affidarci a Corradino, alla sua serenità politica che lo porta a dire che, dopo il 24 gennaio finalmente, la Giunta risolverà la sua crisi di identità, il Sindaco non sarà più ostaggio dei partiti. Da qui l’annuncio della “svolta” per Biella: il sottopasso davanti all’Esselunga. Certo la svolta doveva esserci già undici anni fa, tra sottopasso, sovrappasso, concorsi di idee e chi più ne ha più ne metta. Ma in città, si sa, la memoria è meglio che sia corta, si vive meglio. Dimenticavo: mi fa sorridere che con tutte queste situazioni difficili da affrontare si parli ancora del distretto urbano del commercio, di iniziative di marketing ed eventi a sostegno, di aiuti alle piccole botteghe e negozi nelle valli biellesi. La grande distribuzione, e qui il covid non c’entra, da anni, l’ha fatta da padrona sul nostro territorio e queste sono le conseguenze con buona pace di tutti gli schieramenti. Adesso è un po’ tardi, la trippa non c’è più nemmeno per i gatti…
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