Il Punto Esclamativo
Offensive Efficiency Rating (OER): Gianmarco Bertetti anche meglio di Lukino Doncic!
La rubrica “Il Punto Esclamativo” di Corrado Neggia
Basketball÷{OER}=[Offensive Efficiency Rating]
Equazione! Teorema!! Nonsense!!! Come volete: è la somma che fa il totale! E non una singola voce!
Valutare un giocatore prendendo in considerazione i soli punti realizzati può risultare fuorviante. Ammesso e non concesso che il giocatore in questione abbia o non abbia (punti di vista…) le sembianze di Lukino Doncic.
Seguendo la logica di strategie e gioco organizzato, squadra e singolo player viaggiano su binari paralleli, il tutto mai fine a sé stesso. Lo score finale rappresenta solo una percentuale di tanto altro: stato di forma, concetti tecnici, logistica. Ma anche (e soprattutto!) numero di palloni giocati. Uno dei primi ad andare all’arrembaggio in tal senso fu *Dean Edwards Smith, che nel testo fondamentale con rudimenti Anni ’50 (Basketball, multiple offense and defense) non fece mistero del suo profondo credo: «Non sono mai stato dell’idea che sia possibile valutare il rendimento dell’attacco basandosi sul numero dei punti segnati. E vi spiego il perché…».
Per sviluppare in maniera più adeguata, logica ed efficacia del suo attacco, l’ex coach di North Carolina mise a punto un sistema statistico di valutazione che definì “calcolo delle palle giocate o numero dei possessi offensivi“. Estratto della tesi: «Il possesso parte quando una squadra controlla la palla e termina quando gli avversari ne ottengono il possesso. Pertanto il controllo si perde ogni volta che si tira in attacco. Se poi si conquista un rimbalzo offensivo, inizia un nuovo possesso». Analogo processo vale nella situazione di un salto a due, ma anche dall’esito dei tiri liberi (che all’epoca erano sempre e solo due!!). Dal teorema di Smith si ottiene il cosiddetto Coefficiente di Efficacia Offensiva o Offensive Efficiency Rating (OER).
In estrema sintesi: dal punto di vista offensivo una squadra dovrà cercare di avere un OER uguale o superiore a 1; dal punto di vista difensivo, sarà importante concedere agli avversari un OER inferiore a 1.
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Ai giorni nostri, tale indice analitico è sempre performante relativamente ai rilievi statistici. Giova evidenziare che in Italia, un giovane Dan Peterson già ne celebrava bontà ed efficacia agli albori degli Anni ’80. A differenza del più navigato Smith, il buon Dan poteva svariare su un ventaglio più ampio, soppesando altre variabili: dal tiro libero aggiuntivo all’attitudine a rimbalzo, passando dalla predisposizione al tiro dall’arco (eventualmente sommando ben tre tiri liberi!!!). Insomma… gallina vecchia fa buon brodo! Infatti stiamo parlando di una formula tutt’ora impiegata dalle leghe italiane, ma anche su scala internazionale, per valutare squadre e giocatori.
Nel testo elaborato da Dan Peterson si può evincere che un OER maggiore di 1 indicava una buona prestazione offensiva di squadra.
PQM
è un gioco da ragazzi sviluppare la chiosa, suffragando la recente impresa di un giocatore che, nel suo piccolo, almeno su queste umili colonne, oscura il Lukino Doncic già sfruttato in apertura di rubrica.
Ladies and gentleman riflettori accesi su: Gianmarco Bertetti! Nome di battesimo da predestinato nel ruolo, il figlio della cantera rossoblù tiene alto il vessillo di Pallacanestro Biella con la sua attuale Elachem Vigevano, altro tempio d’antan della palla al cesto nazional popolare. È sua l’ultima impresa di giornata. Infatti i voti dei fan LNP hanno eletto quella di Gianmarco Bertetti come la miglior performance della giornata 3 della fase orologio in Serie A2 OldWildWest. Trascinatore tra i suoi con 21 punti (1/3 da due, 4/8 da tre) 7 assist, 1 recupero, 1 rimbalzo e 7 falli subiti per 26 di valutazione nella grande vittoria di Vigevano 1955 sul campo di Verona, Giamma non ha fatto altro che rinverdire i fasti di quando, con tre primavere in meno sulle spalle, contribuì in modo cospicuo (e sontuoso!) a sbancare il bunker del colosso Tezenis Verona. Lo fece allora con Pallacanestro Biella, lo ha ribadito con ancor più forza un pugno di giorni fa con Vigevano. Minimo comun denomitore delle due imprese statistiche proprio Sua Maestà OER. Se per Dan Peterson è già più che sufficiente alzare l’asticella appena oltre la soglia del parametro “1”, Bertetti è andato ben oltre: 1,56 nel 2020 e 1,4 domenica l’altra. Il confronto tra i due rilievi statistici non fa altro che offrire l’altra guancia all’enunciazione del teorema in questione: valutare un giocatore prendendo in considerazione i soli punti realizzati può risultare fuorviante. Ricordate? La prova del nove è servita! Al maggior quoziente (1,56) fanno da contraltare i punti realizzati a Verona con PB: 7 (in 14′ di gioco, 2/4 da tre, 1/1 ai liberi). Ovvero due terzi in meno di quanti realizzati recentemente con Vigevano (21 in 26′ di gioco) nonostante il minor quoziente (1,4). Morale della favola: non si vive di soli punti (anche se questi sono essenziali!). Rapportando l’OER alla coralità di squadra, Biella espugnò Verona fermandosi a 0,91 (inferiore allo 0,95 veronese), mentre Vigevano sfiora il numero intero (0,99) sovrastando l’avversario (0.91). Insomma quantità, ma anche tempistica e qualità (ed episodi!).
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*Classe 1931, fu cestista e allenatore di pallacanestro statunitense, attivo per un quarantennio abbondante nella NCAA. È passato agli annali del basket mondiale per aver svezzato Michael Jordan ai tempi del College e per l’incarico di coach del Dream Team Usa medaglia d’oro alle Olimpiadi estive ospitate in Canada (Montreal 1976).
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Dimmi se sei un uomo, vero
Un pistolero
Sai già dove mirare, amore criminale
(Pistolero – Elettra Miura Lamborghini)
DIDA: Pallacanestro Biella ha appena espugnato Verona con una prestazione chirurgica di Gianmarco Bertetti! La festa è doppia: prima vittoria da capo allenatore in A per Jacopo Squarcina!!
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Sonia ganz
1 Marzo 2024 at 18:49
porimisignur……cula’ dicc che iu’ capi’ nient…..