Seguici su

Il Punto Esclamativo

A come Akinda e P come Panini: ma sempre e solo con il buonsenso!

“Il Punto Esclamativo”, la rubrica settimanale di Corrado Neggia

Pubblicato

il

A come Akinda! Il progetto è ambizioso, anche se non è una novità assoluta. Agli albori del 2024, il Comitato Regionale Figc ha attivato una partnership con Akinda, azienda che ha portato per la prima volta in Piemonte e Valle d’Aosta l’idea dell’album di figurine ispirato ai calciatori in erba. I protagonisti risultano essere i tesserati delle società calcistiche iscritte ai tornei Piccoli Amici, Primi Calci, Pulcini ed Esordienti.

Il progetto coinvolge tutte le Delegazioni provinciali e distrettuali in maniera tale che i mini campioni potranno vivere l’emozione di trovare la propria figurina e di attaccarla nella pagina riservata alla propria squadra sull’album realizzato anche quest’anno dai professionisti di Akinda!

E così, in attesa di provare a loro volta l’ebrezza di formarsi gradualmente in professionisti del pallone, i protagonisti dell’iniziativa, iniziano a far sognare i loro primi tifosi: genitori, nonni, fratelli e sorelle. Sognare si… ma con i piedi per terra! A quelle latitudini e in età scolastica, il.calcio non può che essere, solo ed esclusivamente, un bel gioco. Magari il più bel gioco del mondo, ma sempre con la.testa alla spensieratezza dell’infanzia. A qualunque latitudine, da Biella a *Taitù!

I vertici regionali sono convinti che questa iniziativa sarà un successo per tutti: per la LND Piemonte/Vda che fornisce un nuovo servizio alle Società affiliate, permettendo ai più giovani di socializzare fra di loro anche al di fuori dal campo e intrecciare relazioni, fortificando il legame di amicizia che lo sport crea inevitabilmente con chiunque lo pratichi. E sarà certamente un successo anche per le società affiliate, che potranno fidelizzare i propri tesserati, realizzare eventi ad hoc, creare nuove partnership e avvicinare eventuali sponsor, oltre ovviamente ad interessare in primis i tesserati, i loro familiari, gli amici e i loro conoscenti.

Akinda ha creduto fortemente in questa operazione, occupandosi di ogni dettaglio senza lasciare nulla al caso. Non si tratta soltanto di produrre l’album del singolo club, ma realizzare quello che comprende le società di ciascuna provincia suddivise per ciascuna categoria. L’obiettivo finale è quello di rappresentare in maniera capillare tutto il panorama piemontese valdostano delle Scuole calcio. Si tratta inoltre di una forma di promozione gratuita: gli album saranno distribuiti senza impegno a tutti i partecipanti, mentre le figurine saranno messe in vendita presso alcuni punti vendita del territorio. Le foto saranno realizzate in completa autonomia, scattate con il proprio cellulare e caricate direttamente su un’applicazione fornita dall’azienda.

Anche nel biellese le.società iscritte ai tornei provinciali dell’Attività di Base sono già state contattate dallo staff di Akinda. Il progetto è in fase avanzata e anche il delegato provinciale laniero Giulio Lanza appone il suo timbro: “Sin dalla fase embrionale dell’iniziativa abbiamo invitato le nostre affiliate a ribadire la consueta disponibilità e collaborazione. La partecipazione collettiva non potrà che essere molto importante per il successo dell’iniziativa. Personalizzare un album di figurine significa fermare il tempo e trasmettere ai più giovani i valori fondamentali che sono alla base del gioco del calcio attraverso uno strumento pratico e immediato. Personalmente sono curioso di sfogliare ogni pagina dell’album di figurine e ammirare con orgoglio il sorriso dei nostri campioncini”.

Con la fondata speranza che anche uno solo di quegli sguardi si evolva nel tempo e si imprima su pagine ancora più nobili: A come Akinda! P come Panini!!

***

*La figura dell’imperatrice Taitù Batùl, sposa.di Menelik II Re d’Etiopia, divenne piuttosto popolare in Italia come “Regina Taitù”, generalmente rappresentativa del tipo di donna superba e dispotica che, favorita da una speciale condizione, mantiene comportamenti improntati alla vanità o avanza pretese inopportune. La connotazione negativa del personaggio era stata creata, a fine ‘800, dai resoconti dei giornalisti italiani in Etiopia che la descrivevano come una donna permalosa e arrogante che non si faceva scrupolo di contraddire il marito in pubblico. Nacquero così vari modi di dire come “Crede di essere la regina Taitù”oppure “Sembra il marito della regina Taitù” per definire donne risibilmente vanitose e uomini sottomessi o boriosi. Taitù divenne anche la protagonista di numerose filastrocche e canzoni da osteria, composte sulla falsariga dei successi musicali dell’epoca. Particolarmente popolare fu la canzone Milan, parodia della romanza verdiana Celeste Aida, che faceva il verso a Menelik e, soprattutto, alla regina Taitù. Nella cultura popolare nostrana, il nome dell’imperatrice trova anche respiro in un allegro motivetto, solito ad accogliere il Cucù di Chiavazza nel periodo carnascialesco. Più o meno dovrebbe suonare così: “Dalla Spagna e dalla Francia, dal paese di Taitù, ognun si slancia per la festa del Cucù!”.

***

C’hai figu?

Sì, guarda, oggi ho la mazzetta

Fa vedere… celo… celo… Buso manca! Finisco l’album!

Eh… Buso, Buso è raro…

Eh, quante ne vuoi?!

Buso son tre vaschetti…

Guarda, io ce l’ho e te lo porto domani! Te ne do 10!

Ué, ciao ragazzi, si gioca a figu?

Cosa c’hai tu?

Io c’ho… Facchetti.

AHAHAHA! Sei un…

E lo sappiamo tutti! C’hai sempre solo Facchetti! AHAHAH!

Ha fatto 5 album solo con Facchetti!

(Elio e le storie tese – Adolescenti a colloquio. Improvvisamente, tremoto)

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *