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Socrebi, il comune si prepara: 36mila euro al collegio di difesa

Il 10 novembre l’udienza per il risarcimento di quasi 1,8 milioni richiesto dagli ex gestori

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Socrebi, il comune si prepara: 36mila euro al collegio di difesa. Il 10 novembre è in agenda il nuovo capitolo nel lungo e controverso rapporto tra l0’amministrazione cittadina e la società che fino al 2021 ha gestito il Tempio Crematorio.

Stavolta al centro del contenzioso non ci sono questioni etiche o procedurali, ma un aspetto economico di rilievo. I privati hanno infatti citato il comune per ottenere un risarcimento pari a 1.791.819 euro. Somma richiesta come indennizzo per il valore residuo dell’impianto, oltre a interessi, rivalutazione monetaria e spese legali. Il cuore della disputa è la quantificazione economica del valore residuo del tempio crematorio. Una struttura che, secondo Socrebi, sarebbe stata dismessa senza adeguato riconoscimento del valore d’uso e degli investimenti sostenuti nel tempo.

Socrebi, il comune si prepara: 36mila euro al collegio di difesa

In vista dell’udienza, durante la seduta del 25 giugno scorso, la giunta guidata dal sindaco Marzio Olivero ha deliberato di affidare la difesa allo studio legale Osborne Clarke. Già coinvolto nei precedenti procedimenti. A guidare la strategia difensiva sarà il collegio composto dagli avvocati Giorgio Lezzi, Federico Banti e Andrea D’Alessandro. Profondi conoscitori del complesso rapporto contrattuale tra le due parti.

Il compenso professionale previsto per l’incarico ammonta a 20mila euro, a cui si aggiungono spese forfettarie (15%), CPA (4%) e IVA (22%). È inoltre prevista un’integrazione di 5mila euro, sempre soggetta agli oneri fiscali, qualora il tribunale disponga una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) per stimare il valore dell’impianto. Il totale della delibera approvata dalla giunta è complessivamente di 36.478 euro.

La vicenda odierna non può essere compresa appieno senza richiamare lo scandalo delle cremazioni multiple, esploso nel 2021 e culminato in una vasta indagine giudiziaria. Secondo le ricostruzioni, nell’impianto gestito da Socrebi sarebbero avvenute pratiche irregolari di cremazione simultanea di più salme. In violazione delle normative sanitarie e delle norme etiche. Il caso aveva suscitato sdegno nell’opinione pubblica e portato la giunta comunale a revocare in via definitiva la concessione. Ponendo fine al rapporto con la società.

Successivamente, il Tempio Crematorio è tornato sotto il diretto controllo dell’ente pubblico o affidato a un nuovo gestore. Ma il nodo del risarcimento economico e della restituzione degli investimenti pregressi è rimasto irrisolto.

Nuovo capitolo

Con la nuova causa in arrivo, il duello legale tra Comune e Socrebi si arricchisce di un nuovo capitolo, destinato a protrarsi nei prossimi mesi. Il punto centrale sarà stabilire se la somma richiesta – quasi 1,8 milioni di euro – possa essere considerata legittima. In base al contratto originario, agli investimenti fatti da Socrebi e alla cessazione anticipata della concessione.

L’amministrazione comunale si prepara dunque a difendere le proprie ragioni e, soprattutto, a tutelare le casse pubbliche da un esborso considerevole. Mentre Socrebi punta a ottenere un riconoscimento economico ritenuto dovuto.
LEGGI ANCHE: Socrebi non consegna le chiavi del forno crematorio, ma il Comune se ne riappropria ugualmente

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1 Commento

1 Commento

  1. Giuseppe Torri

    21 Luglio 2025 at 19:30

    Quelli della SoCreBi bisognerebbe andarli ad aspettare fuori casa e insegnare loro come si sta al mondo

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