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Si rompe la caldaia e resta al gelo: “In casa ci sono 3 gradi e Atc mi ha proposto di traslocare”

Alla segnalazione di una lettrice replica l’Atc: “Offerti due alloggi alternativi, ma la signora ha rifiutato”

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Si rompe la caldaia e resta al gelo: "In casa ci sono 3 gradi e Atc mi ha proposto di traslocare"

Si rompe la caldaia e resta al gelo: “In casa ci sono 3 gradi e Atc mi ha proposto di traslocare”

«In casa ci sono poco più di 3 gradi e temo che la situazione sia destinata solo a peggiorare. Con le temperature di questi giorni arriveremo anche a 0 gradi. Del resto stiamo andando verso l’inverno e a Valle San Nicolao fa tutto meno che caldo».

A parlare è una signora di 67 anni residente nelle case Atc della frazione Savino a Valle San Nicolao. La donna ha contattato il nostro giornale per segnalare una situazione che sembra non essere destinata a trovare una soluzione, come spiega lei stessa: «Il problema è la caldaia, che si è rotta e sembra che non verrà riparata – esordisce la lettrice –. In realtà sono già tre anni che dà problemi, ma tra una riparazione e la sostituzione di alcune componenti, gli inverni passati funzionava. Certo, abbiamo fatto delle settimane senza riscaldamento, diciamo che scaldava a singhiozzo, ma quest’anno non è proprio partita». «Sinceramente, all’inizio la cosa non mi ha stupito più di tanto, aveva sempre dato problemi. Tuttavia – prosegue la residente – pensavo che, come negli anni passati, alla fine sarebbe ripartita. Del resto il gasolio lo avevano già caricato, quindi davo per scontato che avrebbe funzionato. Purtroppo mi sbagliavo. Quando ho compreso la situazione ho subito segnalato il problema ad Atc. Mai mi sarei aspettata la risposta che ho ricevuto». È ancora turbata la signora quando racconta la proposta che l’Azienda territoriale per la casa le ha fatto: «Dopo avermi detto che la caldaia non sarebbe stata riparata, mi hanno proposto di trasferirmi in un altro alloggio Atc, sempre in paese. Sono rimasta spiazzata. Oltre al costo di un eventuale trasloco (ho chiesto un preventivo e non posso permettermi quella spesa), e al disagio di dovermi spostare, mi hanno proposto soluzioni non adatte alle mie necessità. Oltre a me, che vivo sola, in questo condominio ci sono altre due famiglie; in quello in cui dovrei andare ad abitare, invece, vive solo una signora di più di 90 anni. La posizione, nonostante sia vicino al mio attuale alloggio, è decisamente più isolata, praticamente in un bosco. Qui ho la strada davanti, le luci; lì sarebbe circondato dalla natura. Rischierei di trovarmi tra qualche anno da sola. Non dico di essere vecchia, ma anche per me gli anni passano».

«Quando ho fatto presente la situazione, mi hanno proposto un altro alloggio – conclude la donna – sempre in paese. In questo caso, però, il problema è che non ci si può arrivare con l’auto. Per raggiungere il palazzo si deve fare un tratto a piedi, in salita, di una decina di minuti. Sempre pensando al futuro, neanche troppo lontano purtroppo, potrebbe diventare un ostacolo importante se mai dovessi avere problemi a muovermi. Ma anche ora, immaginare di dover fare quel tratto quando torno a casa magari di sera, mi preoccupa». «Non vorrei sembrare una persona viziata o che non si sa adattare, ma mi sembra assurdo dovermi trasferire per colpa di una caldaia rotta. A maggior ragione se il cambio andrebbe a peggiorare la mia situazione. Ho anche detto ad Atc che sarei stata disposta a trasferirmi a Cossato: se proprio devo cambiare, almeno vorrei farlo per andare in un posto dove ci sono persone che conosco e più servizi a disposizione».

La replica di Atc “Offerti due alloggi alternativi, ma la signora ha rifiutato”

Così dagli uffici Atc: “Il condominio Atc di Valle S. Nicolao – dove la caldaia a gasolio s’è purtroppo guastata, i tecnici sono subito intervenuti ma siamo stati costretti a spegnere l’impianto in quanto non riparabile – dispone di 6 appartamenti in tutto, di cui 3 assegnati. Di questi, 2 nuclei hanno morosità molto importanti (per circa 30 mila euro l’uno) e nei loro confronti si attende l’imminente esecuzione delle decadenze: da svariati anni non pagano, colpevolmente, l’affitto calmierato medio di 96 euro. Alla terza persona, invece, l’unica dell’edificio di edilizia sociale che è risultata regolare coi pagamenti usufruendo del fondo sociale, abbiamo proposto un primo cambio alloggio a circa 60 metri in linea d’aria da quello dove vive attualmente, per limitare al massimo i suoi disagi, che comprendiamo. Di fronte al rifiuto della signora, sempre per far fronte al regime di emergenza le abbiamo offerto un altro alloggio, quest’ultimo comunale, ubicato dietro la sede del municipio cittadino. Ma la diretta interessata ha detto no anche a questa seconda opportunità, informandoci che vuole andare ad abitare a Cossato, in zona Masseria, per avvicinarsi alle strutture mediche e perché lì avrebbe delle conoscenze.

L’Agenzia in quel di Cossato, come le è stato spiegato, non dispone al momento di alloggi liberi e quelli che vi sono necessitano di investimenti ingenti in opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ad ogni buon conto, ribadito che si tratta di una situazione originata dal guasto non preventivabile della vecchia caldaia a gasolio e che nella palazzina s’interverrà in futuro, rispettando il cronoprogramma del quadrante e installando un impianto più efficiente e meno oneroso, e che i nostri inquilini – circa 60 mila in tutto – non posso certo scegliere dove andare a vivere, a buon diritto Atc ritiene di aver fatto e di stare tuttora facendo tutto il possibile e anche di più per andare incontro alle esigenze dell’assegnataria, le cui lamentele a mezzo stampa appaiono pertanto ingiustificate”.

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