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«Sei disabile? Allora è meglio che resti a casa tua»

Sconcertante episodio in via La Marmora. Insultato un ragazzo con un deficit visivo.

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«Sei disabile? Allora è meglio che resti a casa tua»

Simone è un ragazzo in gamba. Un bravo studente. Ma anche un campione, uno che non ha paura di fare sacrifici. Li fa da sempre per combattere contro la sua malattia. Perché è ipovedente. Ma è anche un asso nel suo sport.

Con una fila di successi ottenuti nonostante quel problema che limita la sua vista laterale e grazie a una volontà di ferro. Che però ha vacillato quando si è sentito dire, da un uomo sfiorato in bicicletta in via La Marmora (foto), «stai a casa disabile di merda».

«Sei disabile? Allora è meglio che resti a casa tua»

La vita di Simone (nome di fantasia) è quella di qualsiasi adolescente. Con la differenza che quel deficit agli occhi gli impedisce quello che ad altri è concesso. Ultimamente si allena a Biella ma abita in un paese della collina biellese, e neanche dei più vicini. Gli sarebbe piaciuto avere una moto per non doversi sobbarcare all’andata e al ritorno, prima e dopo l’allenamento, una lunga e impegnativa pedalata.

Ma alla visita gli avevano risposto, come prevedeva comunque il padre, che lui non poteva avere la patente: la carenza del campo visivo è un problema. «Al massimo puoi andare in bici» gli avevano detto. La famiglia gliene aveva regalata una a pedalata assistita e lui con quella ha raggiunto la sua autonomia. Senza problemi. Fino all’altro giorno.

Il racconto del padre

Ecco quello che racconta il padre, che si firma “un papà indignato”.

«Lettera aperta a chi pensa che la disabilità sia un limite per stare nel mondo. Oggi mio figlio, un ragazzo disabile ipovedente, ha avuto un diverbio in centro città (via La Marmora) con un anziano signore. Mio figlio era in bicicletta e, passando vicino a questa persona, l’ha probabilmente spaventata, ma senza alcuna intenzione di farlo. La sua reazione però, è stata ben oltre il comprensibile: lo ha insultato e gli ha urlato – testuali parole “Disabile di merda, se non vedi stai a casa tua”»..

«A questa persona – di cui conosco nome e cognome – voglio dire solo una cosa: l’arroganza e la cattiveria non portano da nessuna parte. Mio figlio, nonostante la sua disabilità, ha il diritto di vivere la sua vita pienamente, di muoversi, sbagliare, migliorare, sorridere, arrabbiarsi, esistere. Esattamente come chiunque altro. Essere disabili non significa essere invisibili, né tantomeno dover restare chiusi in casa per non “dare fastidio” a chi non è abituato a convivere con la diversità. Le parole pesano, soprattutto dette da chi dovrebbe dare esempio e rispetto. A mio figlio dico: non vergognarti mai di chi sei. Sei forte, coraggioso, e meriti il mondo. A tutti gli altri: non lasciamo passare in silenzio l’intolleranza. Non è solo un’offesa a un ragazzo, ma a tutta la nostra umanità».

L’arrivo del genitore

Dopo l’episodio Simone ha chiamato il padre. Era agitatissimo. Lui si era persino fermato a chiedere scusa e a spiegare la situazione ricevendo in cambio quella frase. Così l’uomo è sceso a Biella a recuperare Simone. Ma anche a cercare la persona che, senza nemmeno essere stata toccata, ha replicato in quel modo alle scuse del ragazzo.

Ad aiutarlo è stata una donna che aveva assistito a tutta la scena e gli ha indicato il campanello giusto al quale suonare. «Quell’uomo è sceso e ha cominciato subito ad alzare la voce – racconta il papà di Simone -. Alla fine ha ribadito il suo concetto: “Se la gente è invalida deve stare a casa sua”. Ho lasciato perdere, però mi sono recato dai carabinieri: sono stati gentilissimi e mi hanno spiegato che purtroppo il reato di ingiurie non è più penale».

Quindi Simone si tiene le male parole, che “masticherà” con la sua forza e la sua intelligenza. Doti evidentemente non “comuni” a tutti”.

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2 Commenti

1 Commento

  1. .Bruno

    28 Luglio 2025 at 7:52

    questa maleducazione purtroppo esiste non si tollera il diverso,Simone non arrendeti mai la vita devi viverla con tutta la tua energia ha ragione tuo papà tu non sei invisibile ma visibile e come tutti i ragazzi devi farlo con forza e coraggio

  2. steap63

    28 Luglio 2025 at 10:17

    Purtroppo il mondo è pieno di imbecilli e spesso lo sono di più gli anziani che dovrebbero essere di esempio ai giovani. Definirla persona è già troppo….. è solo uno che ha sprecato la sua vita e non ha capito nulla. Simone è un esempio per tutti noi cosidetti “normali” e troppo spesso arroganti. Stia sereno e prosegua bene la sua vita…. il suo esempio è già una risposta a persone del genere.

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