Biella
Fa tinta e piega, poi si dilegua con una scusa: affascinante 55enne truffa una parrucchiera di Biella
Si è allontanata dicendo di aver dimenticando il portafoglio e se ne va lasciando false generalità
Una truffa ben architettata quella messa a segno da un distinta signora ai danni di una nota parrucchiera di Biella che, fingendo di aver dimenticato il portafoglio a casa, si è fatta fare tinta e taglio promettendo di passare in serata a saldare il dovuto e poi si è dileguata.
A raccontare l’accaduto è la stessa proprietaria del negozio di via Triste vittima del raggiro, che, superato l’imbarazzo iniziale e la “vergogna” per essersi fatta prendere in giro così, ha deciso di raccontare tutto per mettere in guardia i colleghi.
Quando è accaduto?
La signora è venuta da me mercoledì della scorsa settimana per farsi sistemare i capelli, anche se, in realtà, già due settimane prima era entrata nel mio negozio per prenotare l’appuntamento. Si era presentata e mi aveva detto di aver sentito parlare molto bene di me da una sua conoscente e che, quindi, aveva deciso di venire a provare.
Prima passa a prenotare e poi si presenta all’appuntamento.
Sì, nella mattinata di mercoledì scorso è arrivata puntuale nel mio negozio. Mi ha raccontato che aveva avuto dei problemi a casa, che pensava di non riuscire a venire e che voleva avvertirmi, ma alla fine aveva risolto tutto.
Era una persona gentile e affabile?
Una signora distinta, mi ha detto di avere 55 anni, di vivere al Vandorno, di essere una dirigente, anche l’abbigliamento era molto curato, aveva con sé addirittura due borse.
Nulla poteva farle presagire quanto è successo?
Con il senno di poi potrei dire forse, ma in realtà anche quando mi ha detto di non avere con sé il portafoglio non ho pensato che volesse approfittarsi della mia buona fede. Come dicevo prima, lei mi ha spiegato che aveva avuto dei problemi ma alla fine era riuscita a venire, a quel punto io l’ho fatta accomodare e sono andata a preparare la tinta. Quando sono tornata lei mi ha detto di essersi accorta di non avere con sé il denaro.
E lei cosa ha fatto?
Sono rimasta un po’ interdetta, mi ha anche chiesto se potevo mettere da parte il “colore” che sarebbe andata a casa a prendere il portafogli e poi sarebbe tornata, le ho spiegato, però, che questo era impossibile perché si sarebbe rovinato e non avrei più potuto usarlo. Insomma mi è sembrata sincera, affidabile, e quando mi ha detto che sarebbe passata nel pomeriggio a pagare ho deciso di fidarmi.
Ha quindi cominciato il suo lavoro?
Certo, ho fatto la tinta, abbiamo chiacchierato di lavoro, di vacanze, sembrava dai suoi racconti che avesse viaggiato molto. Ribadisco nulla mi ha fatto sospettare che volesse truffarmi, tant’è che dopo il colore le ho anche tagliato i capelli. Una volta fatta la piega ci siamo accordate per il pagamento.
E la signora cosa le ha detto?
Mi ha ribadito che sarebbe passata nel pomeriggio, doveva andare dal dentista e dopo sarebbe venuta da me per saldare il dovuto. Mi ha anche chiesto più volte a che ora avrei chiuso il negozio. Infine mi ha lasciato il suo numero di cellulare per qualsiasi evenienza e ci siamo salutate.
E poi non l’ha più vista?
Esattamente, la sera non si è presentata e nemmeno nei giorni seguenti.
E lei cosa ha fatto?
La mattina dopo, il giovedì, ho provato a chiamarla e ho scoperto, purtroppo, che il numero che mi aveva lasciato era inesistente, lì ho capito che non sarebbe più passata a pagare. Sabato mi sono decisa ad andare dai Carabinieri a raccontare l’episodio ma, purtroppo, mi hanno spiegato che senza un documento di identità è veramente difficile riuscire ad identificare la donna. Al di là di ciò che accadrà, quello che mi preme in questo momento è allertare le persone, avvisarle che in giro, anche a Biella, ci sono abili truffatrici che approfittano della buona fede delle persone. Il periodo non è facile per nessuno e subire anche queste cose è veramente triste. Un consiglio che mi hanno dato i militari dell’Arma è quello di contattarli in casi come questo così loro hanno la possibilità di verificare l’identità del potenziale truffatore ed evitare spiacevoli situazioni come quella che ho vissuto.
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Ermanno Gilardi
10 Agosto 2021 at 14:57
Che storia triste in via Triste…
Ermanno Gilardi
11 Agosto 2021 at 10:33
Vogliamo correggere da via Triste con via Trieste ?