Attualità
Un impianto fotovoltaico da Carisio fino a Castelletto Cervo
Il progetto “sette sorelle” coinvolge solo un centro biellese
Un impianto fotovoltaico da Carisio fino a Castelletto Cervo
Un impianto fotovoltaico da Carisio fino a Castelletto Cervo
Avrà una potenza di 52,3 megawatt di picco e sarà denominato “Sette sorelle”.
L’enorme impianto fotovoltaico, verrà realizzato nei Comuni di Buronzo Formigliana, Balocco e Carisio e si estenderà anche in quello di Castelletto Cervo. Nonostante il progetto si sviluppi soprattutto nel Vercellese sarà la Provincia di Biella a decidere sul progetto per quanto riguarda il rilascio delle autorizzazioni.
L’area interessata ha una superficie di circa 72 ettari e l’impianto sarà allacciato a una stazione elettrica che sarà realizzata a Carisio.
Le polemiche prendono forma ancora prima dell’inizio dei lavori. Nei mesi scorsi è nato un movimento di agricoltori contrario a questo genere di opere in quanto difficili coniugare con l’utilizzo contadino dei terreni da sempre usati alla coltivazione del riso. Proprio per rendere più “green” il progetto, la ditta installatrice ha previsto la posa di alcune arnie per l’impollinazione da parte delle api e la presenza di cumuli di legna e pietrame per offrire il rifugio alla fauna e alimenti per i microorganismi. Inoltre si prevedono opere di mitigazione e mascheramento delle strutture finalizzate all’integrazione naturalistica del progetto con le caratteristiche del luogo.
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Le piantumazioni
Vengono così citate le piantumazioni di macchie arboree costituite da alberi al fine di simulare lo sviluppo di una formazione forestale spontanea, senza contare anche la messa a dimora di arbusti. Le siepi previste per nascondere le schiere di pannelli avranno larghezza dai 3 ai 7 metri. Verrà inoltre piantata una lunga siepe e saranno realizzate delle macchie per simulare i colori della brughiera su un’area di 10mila metri quadrati.
Infine la ditta per mitigare la riduzione delle risaie intende realizzare nuove zone umide. L’impresa, stima che l’installazione di un impianto fotovoltaico di tale dimensione contribuirà a evitare l’emissione in atmosfera di 1milione e 229mila tonnellate di CO2 e di 7,56 tonnellate di PM10 (particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria), oltre ad altre sostanze inquinanti, ma soprattutto nel progetto ricorda che “l’introduzione dell’impianto fotovoltaico in un ambito tutelato paesaggisticamente potrebbe rappresentare un impatto negativo sebbene, in generale, la realizzazione di un impianto ad energia rinnovabile è stata definita per legge opera di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza”.
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Sonia ganz
23 Aprile 2024 at 12:12
FANNO TUTTI LA STESSA FINE…..PANNELLI CINESI INUTILI ABBANDONATI…..COME A VERGNASCO…..I SOLDI DALL’ EUROPA PERO’ ERANO BUONI….
Giovanni
23 Aprile 2024 at 13:33
Un vero peccato che si voglia cancellare l’agricoltura d’eccellenza, come la coltivazione del riso in Italia, per poter prendere soldi pubblici pagati da tutti noi. Se dopo gli impianti funzionano poco e non rendono come sulla carta,PAZIENZA intanto i soldi li hanno presi.
Luigi
23 Aprile 2024 at 13:27
Ok, si abbassano gli inquinanti a casa nostra, ma alla produzione, trasporto ecc. Sembra che a nessuno interessi, si spera che ci sia sempre il sole e il riso lo importeremo dai paesi orientali, questo è il benessere, mangiare pesticidi e aumentare l’inquinamento. Ovvio che nella nostra zona queste installazioni sono gioco forte, abbiamo un ministro di settore che non ha interessi sul benessere della popolazione.
Patrizia
23 Aprile 2024 at 20:47
Una VERGOGNA. Italia succube dell’Europa. I campi di fotovoltaici non si possono tollerare!!!!!