Attualità
Tempio crematorio degli orrori, Il contratto di gestione va risolto
Tempio crematorio degli orrori, Il contratto di gestione va risolto
L’interrogazione di Gaggino
«Il comune ha finalmente deciso di risolvere il contratto di gestione del forno crematorio?».
A chiederlo al sindaco Marco Cavicchioli e alla giunta di Biella, attraverso un’apposita interrogazione, è il consigliere comunale Massimiliano Gaggino.
La politica cittadina, dunque, continua a discutere del futuro del tempio. Anche Forza Italia nei giorni scorsi è entrata nel dibattito.
Il partito d’opposizione, attraverso il suo capogruppo, chiede se «il sindaco e l’attuale maggioranza, all’evidenza addirittura di una confessione, abbia deciso finalmente di risolvere il contratto di gestione del forno crematorio dagli attuali gestori, per dare la possibilità a Biella di proseguire il servizio di cremazione, ma soprattutto per dare un segnale chiaro e forte della vicinanza quantomeno morale dell’amministrazione alle vittime di tale scempio».
Proprio le confessione di alcuni indagati, secondo l’esponente dell’opposizione, è una premessa determinante perché “l’ammissione di responsabilità è un fatto così eclatante che l’amministrazione non può più ignorare, a prescindere dagli sviluppi processuali del caso nelle varie sedi”.
«Questa vicenda – spiega ancora Gaggino – ha creato nella nostra comunità dolore e sconcerto, ledendo sentimenti profondi, come la pietà dei defunti e il dolore dei parenti delle persone cremate; famiglie intere che oggi vivono tormentate dal dubbio di non sapere come siano stati trattati i loro cari e “chi” vi sia nell’urna cineraria. Aspetti che Forza Italia non intende ignorare».
Nell’interrogazione vengono poi sollevate altre questioni, come quella relativa alle coperture assicurative a tutela dell’ente e dell’utenza e quella della necessità di “tutelare i cittadini in attesa che la magistratura adotti gli atti di propria competenza”.
Nel frattempo la questione della riapertura del forno rimane sospesa. Nei giorni scorsi, infatti, il Gip ha respinto l’istanza di dissequestro presentata dai legali della Socrebi. Istanza alla quale si era opposta la Procura stessa.
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