Attualità
Parcheggio ospedale, quelle strisce blu di rabbia
BIELLA – La carta del formaggio non mi manca mai e mi è sufficiente, meglio di un esame in statistica, a farci due conti con l’oste che è in me.
A breve, parcheggiare l’auto al nuovo ospedale, costerà un euro al giorno. Gli stalli a pagamento sono 1500, col presupposto che la salute non prende mai ferie ipotizziamo un riempimento pressoché totale del parcheggio e una rotazione giornaliera degli stessi di almeno la metà e sommiamo quindi 2250 ticket da un euro al dì che, moltiplicati per tutto l’anno sono 821.250 euro. Ma sono un inguaribile ottimista e azzardo l’incasso arrotondandolo a un milione di euro l’anno, sommando le sanzioni al parabrezza per gli smemorati del biglietto.
Al netto dei centomila euro una tantum che finiranno annualmente nelle casse del Comune di Ponderano, delle spese necessarie per la manutenzione e pulizia dell’area parcheggio e delle tasse e imposte, sulla mia carta del formaggio resta comunque scritto un bel profitto a cinque zeri per il privato che ha legittimamente vinto il bando dell Provincia di Biella.
Pongo quindi una questione ahinoi ormai retorica, ma se così remunerativo per quale diavolo di motivo l’Asl di Biella non decise di gestire direttamente il proprio parcheggio pubblico? Al netto dei talebani della lamentela a prescindere che a Biella contano molte cellule mai dormienti, nessun altro biellese avrebbe mai protestato se certo che il ticket sarebbe finito nelle casse del nuovo ospedale per la sua gestione anzi, ne avrrebbe pagati di più, anche i 5 euro giornalieri del primo accordo perchè la salute pubblica non ha prezzo.
Il milione ormai è perso, ma dovrebbe stimolare chi amministra in loco e scrivo in particolare di Biella e Ponderano, a non reiterare gli sbagli e gli abbagli passati e presenti per migliorare il contratto nella ragione pubblica e aprire un tavolo di trattativa extrabando con la ditta vincitrice accordandosi almeno sulla gratuità dei 174 posti auto sul territorio di Biella ( per altro è previsto dal legislatore in materia un numero minimo di stalli gratuiti ma nel bando non c’è traccia ) e ottenere l’esonero dal pagamento del ticket per tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori addetti ai servizi generici dell’ospedale e non dipendenti dell’Asl.
Parliamo, per difetto, di cento anime con molti part time che dovranno pagarsi 30 euro al mese e solo per il diritto al lavoro, addetti dimenticati e cornuti dalle amministrazioni locali, mazziati nel portafoglio e ora sono blu di rabbia come le strisce.
Benito Possemato
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