Attualità
L’età media dei biellesi sfiora i 50 anni
BIELLA – Anche per il 2019 Biella si è confermata, come da tempo immemore, la provincia più anziana di tutto il Piemonte. A fronte di un dato nazionale pari a 45,7 anni e regionale di 47,3, nel Biellese l’età media della popolazione sfiora ormai il mezzo secolo raggiungendo il limite di 49,5 anni. Come termini di paragone a noi vicini, Cuneo risulta essere la provincia piemontese più giovane con 46,1 anni, seguita da Novara con 46,4. Per quanto riguarda invece la speranza di vita, i maschi biellesi vivono mediamente 80,8 anni, esattamente quattro anni in meno delle donne che hanno molte probabilità di arrivare a 84,8.
Calo della popolazione
Questi dati, e tanti altri, sono contenuti nell’Annuario Statistico Regionale pubblicato nei giorni scorsi sul sito istituzionale della Regione Piemonte, e costituito da diciassette sezioni tematiche corredate di tabelle e cartografie.
Anche nel 2019 nel nostro territorio il calo della popolazione è continuato inarrestabile: nel quinquennio 2014-2019 i residenti in tutti i 74 comuni della provincia sono scesi da 179.685 a 174.384, con un perdita secca di 5.301 residenti. Nel capoluogo i residenti sono ormai stabilizzati sotto quota quarantacinquemila essendo scesi a 43.812 di cui 23.259 femmine e 20.553 maschi).
Aumenta di poco il numero degli stranieri
Aumenta invece seppur di poco il numero degli stranieri che nel Biellese intero sono saliti dai 9.944 dell’anno scorso ai 10.076 di quest’anno (5.526 femmine, 4.550 maschi). L’indice di popolazione straniera, seppur in aumento, fa sì che la provincia di Biella sia quella con il più basso numero di stranieri, seguita da Verbano Cusio Ossola e da Vercelli che contano rispettivamente 10.236 e 14.411. A livello nazionale i dati Istat dimostrano che la Valle d’Aosta, il Molise e la Basilicata hanno il più basso tasso di popolazione straniera rispetto alle altre regioni; a differenza della Lombardia che risulta essere la regione con il più alto numero di popolazione straniera pari a 1.206.023.
Matrimoni civili
Un altro dato interessante risulta essere l’indicatore delle tipologie di matrimoni per provincia. Nel 2018 nel Biellese sono stati celebrati complessivamente 553 matrimoni di cui 383 avvenuti con cerimonia civile e 170 religiosi. Un dato in linea con quello regionale con un totale complessivo di 4.713 matrimoni religiosi e 8.261 civili.
Primo figlio intorno ai trentadue anni
È inoltre interessante scoprire che l’età media al parto delle donne (italiane e straniere) residenti nella provincia di Biella nel 2018 è di 31,9 anni esattamente come le province di Novara e Vercelli. Per quanto riguarda le nascite, l’81,9% dei neonati è nato da genitori italiani, 5,8% ha padre italiano e madre straniera, 2,3% da padre straniero e madre italiana mentre il 10% sono nati da genitori ambedue stranieri. Per quanto riguarda i nomi dei nuovi nati nel 2018, i più diffusi in Piemonte sono stati: Leonardo con un 4,5 % e Sofia con il 3,1% sul totale dei nati residenti. Le separazioni di coppie miste in Piemonte tra il 2015 e il 2017 sono state rispettivamente pari a 777, 862 e 842, con una durata media di 9 e 10 anni di convivenza matrimoniale prima della separazione dei coniugi, un dato che corrisponde alla media nazionale pari a 11 anni di convivenza.
Aumentano i minori affidati al padre
È risaputo che i figli soprattutto minorenni risentano delle separazioni e dei divorzi, i dati percentuali, relativi al 2016-2017 illustrano l’1,2% e lo 0,9% di minori affidati unicamente alla madre rispetto al 18,6% del 2015. Rispetto ai precedenti gli affidamenti di minori esclusivi al padre sono aumentati e risultano essere dell’1,3% e del 7,2% (tra il 2015 e il 2016) con l’8,6% nel 2017. Negli stessi anni gli affidamenti condivisi sono stati decisamente i più diffusi con delle percentuali pari al 89,3%, al 90,0% e al 78,2%.
Infine, i dati Istat ci rivelano che il tasso di omicidi per provincia dal 2017 al 2019 a Biella hanno sfiorato lo 0,6 e lo 0 per 100.000 abitanti rispetto ad un media regionale di 0,6 nel 2019 e di 0,5 tra il 2017 e il 2018.
Sara Curatolo
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