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Il degrado del cimitero di Biella fra sporcizia, resti umani in bella vista e bollette non pagate

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BIELLA – Sporcizia, lumini spenti e alcuni resti umani derivanti dalle esumazioni segnalati al cimitero di Biella da alcuni cittadini. «Ho già fatto presente al sindaco Claudio Corradino cosa si può vedere al cimitero e lui, un paio di mesi fa, mi ha risposto che avrebbe provveduto. Ad oggi, però, la situazione è ancora triste».

Inizia così lo sfogo di un cittadino in riferimento al campo A, ovvero la zona che si trova sulla sinistra di chi entra dall’ingresso principale. «Come si può vedere anche dalle fotografie – prosegue la segnalazione – c’è ancora un cumulo di terra che a mio parere è vergognoso, non solo per noi parenti ma soprattutto per i defunti. C’è anche una dentiera, non è un bel vedere. A mio avviso il cimitero urbano è veramente tenuto male».
Ma i problemi non finiscono qui. «Ho i miei cari tumulati nelle cellette che si trovano dietro al Tempio Crematorio – segnala un’altra cittadina – Oltre al fatto che la zona non viene tenuta pulita, abbiamo già pagato 190 euro di luce, fino alla fine della concessione del loculo, ma da quando c’è stato lo scandalo relativo al Forno la corrente è stata staccata e i lumini sono spenti».
Per dare risposta a queste problematiche abbiamo chiesto chiarimenti all’Assessore ai Lavori pubblici Davide Zappalà: «Per quanto riguarda l’assenza delle luci nelle cellette, il contratto è intestato alla Socrebi, società che gestiva il Tempio Crematorio. Visto e considerato che quest’ultimo è entrato in possesso del comune, attendiamo che la Socrebi ci faccia la voltura o che la situazione si risolva con la causa legale attualmente in corso. I cumuli di terra, invece, sono fisiologici in un cimitero così come le chiavi inglesi in un’officina meccanica. La terra viene impiegata per rabboccare le tombe e i buchi che si possono creare in caso di sprofondamenti. Mi scuso con gli utenti se talvolta si creano situazioni di degrado, cerchiamo di risolverle tutte. Purtroppo abbiamo avuto dei problemi economici derivanti dal fatto che abbiamo impiegato parte del bilancio nell’emergenza Covid- 19».

Giulia Gaia Maretta
Mauro Pollotti

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