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Il 25 luglio del sindaco Corradino

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Cari amici,

Biella di questi ultimi tempi sembra diventata una riserva naturalistica di primo piano tra orsi in visita “in cerca di moglie” e leoncini mezzi avvisati alla ricerca di un po’ di quiete. Così almeno riportano le cronache locali di questo mese che volge al termine. Ma si sa luglio, storicamente, è un mese delicato, di grandi ribaltamenti, di cadute eccellenti, di forti prese di posizione.
Immaginiamo quindi il brivido lungo la schiena vissuto dal primo cittadino Corradino nell’apprendere non tanto che gli alleati di Fratelli d’Italia lo stanno “rosolando piano piano” con critiche sempre più mirate riguardanti il suo discutibile operato e le tante gaffes commesse, quanto piuttosto la data in cui si è deciso di aprire nuovamente le ostilità tutte interne alla maggioranza. Trattasi, infatti, del 25 luglio, data che per l’immaginario collettivo e per certi protagonisti di questa vicenda tutta biellese non può essere stata scelta a caso… Anche allora, in quel luglio del 1943, a provocare la “crisi” – e che crisi – fu un colpo di mano interno al regime.

Con tutto quello che da quell’evento ne conseguì, di tragico, per il nostro paese. Ora fatte naturalmente le debite proporzioni, prese le dovute distanze da fatti così tragici di tanto tempo fa, tirato il fiato dopo così tristi ricordi, possiamo dire che la situazione di oggi, in cui Fratelli d’Italia e Lega non se le mandano a dire, presenti almeno qualche suggestione, anche un po’ goliardica… Già mi immagino i possibili titoloni a quattro colonne della nostra stampa locale del tipo “Anche Corradino ha il suo 25 luglio”, oppure ancora “ Il 25 luglio “nero” di Corradino”.
Suggestioni dicevo, un po’ scherzose vista la distanza che ci separa ormai da quei tristi anni quaranta, tuttavia mica campate in aria. E adesso? Corradino, incassata la sfiducia pubblica degli alleati che farà? Farà sentire finalmente la sua voce? Voce che certi sindaci del passato di questa città e di grande “impronta” personale, al di là del colore politico, erano solito far sentire, eccome, sin sulla cima del Mucrone, se era necessario, per affermare la propria indipendenza, il rispetto per il ruolo, la propria personalità politica. Ecco, a Biella oggi manca soprattutto questo: una visione, un progetto di lungo periodo, unita ad una personalità di spicco in grado di mettere d’accordo le diverse anime di una coalizione, alzando anche la voce, se la situazione lo imponesse, per il bene della città. Se no si è sindaci un po’ per caso nonostante si siano presi molti voti. La differenza è tutta qui, o quasi…

Luigi Apicella

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