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Dobbiamo essere uniti per Biella

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BIELLA – Cari amici, siamo nell’anno nuovo, immagino che tutti, chi più chi meno, abbiate fatto il… “Conte alla rovescia” (con buona pace di Renzi, chissà…) per salutare il 2020 un anno che mai avremmo voluto vivere così. Guardiamo avanti, sperando che questo 2021 sia un anno a tante stelle (più di cinque di sicuro…), anche se la risalita per tornare ad una presunta normalità sarà sicuramente ripida e ricca di insidie. Non ci tiriamo indietro: abbiamo tutti nel 2020 cercato di sopravvivere economicamente, di rimanere a galla con le nostre attività.


Per questo da questa rubrica lancio oggi – come primo buon proposito dell’anno – un appello ideale a tutte quelle piccole medie attività biellesi che volessero fare rete, confrontarsi, coordinarsi, per affrontare insieme non solo l’anno appena iniziato ma anche quel necessario cambiamento nel modo di lavorare, ciascuno nel proprio ambito, che il Covid ha imposto a tutti noi. L’alternativa, ne sono convinto, non esiste: bisogna saper cambiare in corso d’opera.

Rinnovarsi, facendo leva sulle nuove tecnologie. Per chi fosse interessato si potrebbe chiedere il supporto delle varie associazioni di categoria, o allo stesso sindaco di Biella Corradino, il quale è certamente, al di là delle differenze che molte volte ci separano, uomo che sa ascoltare. E che potrebbe, concretamente, dare una mano anche alla luce di quanto dichiarato sulla stampa a fine anno…


Certo occorreranno ulteriori ristori adeguati da parte dello Stato, con tempistiche giuste di erogazione, sospensione sino a data da destinarsi delle varie scadenze di ogni ordine e grado, ma a livello metodologico, sono convinto che molto si potrebbe fare anche a livello locale. Uniti per Biella è da sempre lo slogan che accompagna la mia disponibilità a fare qualcosa per la città: oggi più che mai è uno slogan di attualità che può e deve fare la differenza indipendentemente dalle singole convinzioni o appartenenze politiche.


Abbiamo parlato di Stato, abbiamo parlato di Biella e di cosa si potrebbe fare per cercare di far fronte alla pandemia e alle sue conseguenze. In estrema sintesi, potrei dire che si parla di idee, di saper andare oltre, di avere una visione comune. C’è oggi a Biella un politico che possa, sappia muoversi avendo ben chiari questi propositi? Certo che c’è, si chiama Giulio Salivotti. Ve lo ricordate ai tempi della giunta Susta, quando reggeva l’assessorato alle Politiche Giovanili e ai Progetti Europei? Quante battaglie con lui dai banchi dell’opposizione, però, a distanza di anni, devo riconoscere che Salivotti aveva idee, sapeva guardare oltre, aveva una visione per i giovani e il territorio, sapeva portare a casa finanziamenti dall’Europa. Ecco in mezzo a questo piattume della politica attuale, in cui si amministra l’esistente senza troppa passione, “un metodo Salivotti” sono convinto che saprebbe dare la scossa giusta a questa città per ripartire con idee innovative, progetti, voglia di cambiare l’esistente.


A volte si andava anche fuori giri con certe sue decisioni (che anche io gli contestavo e duramente) ma oggi più che mai occorre osare, sbagliando magari, ma almeno provare a prendere strade diverse, alternative, di rottura. Un vecchio proverbio recita che “la vita segna solo chi non sogna”. Che il giorno dell’epifania, oltre a portarsi via tutte le feste si porti via anche tutte le contraddizioni e le polemiche di questi lunghissimi mesi. Per un nuovo inizio, in salita, ma almeno tutti dalla stessa parte.

PS: Giulio, mi raccomando, se ci sei batti un colpo…

Luigi Apicella

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