Attualità
Biella e i cervelli in lockdown
BIELLA – Ci risiamo. L’Italia, il Piemonte, Biella, si preparano a un nuovo lockdown e mentre sarete intenti a leggere queste poche sconclusionate righe, probabilmente il coprifuoco sarà già in atto. Giusto o sbagliato che sia ci tocca accettare questa ennesima situazione grottesca che un anno fa, ce l’avessero raccontata, ci avrebbe fatto ridere per mezz’ora. Sarà un Natale sicuramente diverso e unico nel suo genere, purtroppo non in positivo, termine che fa quasi paura usare ultimamente.
Siamo zona rossa, tutto chiuso ma quasi tutto aperto e al solito i laureati di Facebook, quelli del “non cielo dicono”, quelli del “leggo solo il titolo”, quelli della “dittatura sanitaria per un pezzo di stoffa”, hanno preso d’assalto l’Esselunga, inutilmente, ancora una volta, ma la colpa non è loro poverini, la colpa è dei media locali e non, che continuano a dare notizie di difficile interpretazione per i laureati all’Università della vita.
Se solo aggiungessero un paio di gattini come corredo agli articoli, forse verrebbero recepiti meglio.
Non stupiamoci quindi se con l’arrivo di queste nuove, mal fatte restrizioni, pioveranno dal cielo ancora una volta i detentori della verità assoluta, quelli che non sanno dove mettere le H ma magicamente conoscono tutte le verità su questo complotto mondiale.
Non ci resta ancora una volta che fare un bel respiro, guardare la nostra città agonizzare sempre di più e sperare che sia solo un brutto momento.
La cosa tragicomica è che Biella vive “un brutto momento” da molto prima del Covid, ormai dovremmo esserci abituati e invece no, non ci si può abituare al peggio.
E allora avanti tutta, aspettiamo i video fuori dall’ospedale di Ponderano e i commenti indignati di chi, prima urlava al sindaco che non consegnava le mascherine e ora urla il doppio perché bisogna indossarla.
Biella è anche questo, un lamento agonizzante continuo e senza neanche i sintomi di Covid.
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Agamennone
11 Novembre 2020 at 0:50
Insomma ne hai una per tutti e due per ciascuno. Meno male che ci sei tu che hai capito tutto, ad indicarci la via.