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Auspici scomodi per il nuovo anno

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BIELLA – Il più banale e scontato degli auspici in vista dell’anno nuovo, è che finalmente ci venga concesso di chiudere questo amaro e controverso capitolo della pandemia, che ha rischiato e rischia ancora di trasformarsi in una sorta di “guerra civile” tra chi il Covid lo teme e chi lo sfida. Una contrapposizione assurda, dettata dalla giusta prudenza su di un fronte e dall’esasperazione sull’altro. Posizioni che comunque non giovano al Paese.


Pensando in termini meno universali, un altro auspicio è quello di poter cogliere più determinazione tra le fila della Giunta comunale di Biella che sino ad oggi, al di là delle esibizioni muscolari ai giardini pubblici, per altro con risultati discutibili, si è limitata a calcare le impronte dell’amministrazione precedente, scordando troppo spesso che gli elettori, se avessero voluto la stessa minestra, avrebbero votato gli stessi cuochi.


Un forte auspicio riguarda l’ospedale di Biella e l’intero comparto della sanità biellese affinché creda sempre più nelle proprie potenzialità e possa trovare in realtà come le Fondazioni CrBiella e “Edo ed Elvo Tempia”, nella Lilt come nella dinamicissima Associazione Amici dell’Ospedale, solo per citarne alcune, quel sostegno economico, ma anche morale, che aiuti i biellesi a credere nelle eccellenze della sanità pubblica.

Un altro auspicio riguarda tutti coloro che coraggiosamente hanno trovato e troveranno nel Biellese la forza per investire in attività che non siano quelle riconducibili al comparto tessile. Questo territorio soffre per l’incapacità atavica di diversificare il proprio sistema produttivo, inducendo molti giovani ad andarsene a cercare altrove altre opportunità in altri ambiti.


Un auspicio che nell’anno che volge al termine sento più forte, riguarda il comparto turistico: il Biellese non ha vocazione turistica, non ce l’ha soprattutto caratterialmente. Vi sono però alcuni contesti entro i quali esistono potenzialità reali che meritano di essere mantenute e sviluppate con sempre maggiore convinzione. Facciamolo. Non dando vita a nuove associazioni ogni settimana, ma cercando di individuare una realtà capofila intorno alla quale concentrare gli sforzi di tutti per un obiettivo comune.


E concludo con un auspicio che riguarda il mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo, settori che spesso a Biella e nel Biellese stentano a trovare riscontri convincenti. Il concetto renziano della “cultura produttiva” nel nostro territorio e nelle realtà simili alla nostra, è una chimera. Le Fondazioni bancarie che spendono denaro di tutti foraggiando i mercenari della cultura, di fatto mortificano il dinamismo del volontariato, andando a sostenere le attività di vere e proprie imprese con finalità di lucro. Imprese spesso camaleontiche, che non si appassionano a nulla che non siano le loro entrate. Una riflessione, alla fine di un anno difficile come questo, su quelli che sono solo alcuni degli argomenti che animano la comunità, credo ci possa stare. Buon 2021 a tutti!

Giorgio Pezzana

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