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Benvenuti nell’Italia del Covid

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Cari amici, diciamoci la verità: non si capisce niente di questa fase 2, tra modello Zaia e modello Calabria, tra polemiche Stato – Regioni, con il governo che alla quinta certificazione ti dice che puoi andare a trovare i parenti ma non li puoi abbracciare.

Congiunti sì ma che non siano amici per carità, il Sud che riceve i primi treni dal nord con paura e preoccupazione quasi fossimo in una immigrazione al contrario… C’è chi urla ai pieni poteri, chi occupa il Parlamento di sera non si sa bene per fare cosa, chi lancia proclami di aiuti stile “se potessi avere 1000 euro al mese” sparando cifre a caso ben sapendo che poi ci penserà la burocrazia italiana a mettersi di traverso. Benvenuti nell’Italia ai tempi del Covid-19 potrebbe essere il titolo di questa premessa, con il solito teatrino della politica da un lato – salvo poche eccezioni – e la solita guerra tutta italica tra corporazioni (questo turno tocca ai virologi scannarsi uno con l’altro per avere le prime pagine).
Difficile per chi deve reinventarsi un lavoro avere a che fare con tutto questo “spettacolo”, riuscire a stare dietro a tutta questa situazione che, con la scusante della pandemia e di un’emergenza mai vissuta prima, rischia però di trasformarsi nella solita farsa all’italiana. Ma il punto sostanziale ora è quello di riprendersi, con le cautele del caso, per non far morire il tessuto economico produttivo del paese, superando la propaganda politica di cui non frega niente a nessuno in questo momento, senza guardare se la risposta viene da destra o da sinistra. “Giocare” con la situazione attribuendosi meriti e decisioni politiche altrui non fa altro che creare confusione, facendo saltare la Mosca (ogni riferimento è puramente voluto) al naso della gente.
Bene ha fatto il presidente della Regione Piemonte, confrontandosi con i propri esperti, a decidere, seppur in una situazione ancora in divenire, un finanziamento a fondo perduto per le tante piccole e medie imprese interessate. Una boccata d’ossigeno per molti che si spera potrà essere accompagnata in futuro da altri provvedimenti più a lungo termine di sospensione di pagamenti di tasse e tariffe per consentire a tutti di rimettersi in carreggiata. I famigerati studi di settore, con i quali il fisco tartassa da sempre chi lavora in proprio e grazie ai quali lo Stato presume di stabilire lui i guadagni di una piccola media impresa dovrebbe essere oggi usato “al contrario”: con la stessa precisione con cui pretende di stabilire quanto tu guadagni, dovrebbe essere ora in grado di stabilire quanto tu non hai guadagnato. E di comportarsi di conseguenza stabilendo, azienda per azienda, settore per settore, quanto e per quanto tempo tu debba essere esentato dal pagamento di balzelli vari causa emergenza Covid-19.
Una provocazione la mia? Forse, ma non l’unica vedendo che aperta la fase 2 a Biella immediatamente sono tornate “di moda” le zone blu dei parcheggi a pagamento. Ci sarebbe da ridere se non fossimo nella situazione in cui siamo. Guardiamo avanti, nonostante tutto, con fiducia…

Luigi Apicella

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