Biella
Lega Giovani a Basovizza per rendere omaggio alle vittime delle foibe
«Come Lega Giovani Piemonte abbiamo voluto commemorare i tanti, troppi uomini e donne innocenti uccisi dai partigiani comunisti di Tito»
BIELLA – «Come Lega Giovani Piemonte abbiamo voluto commemorare i tanti, troppi uomini e donne innocenti uccisi dai partigiani comunisti di Tito». Lo dichiarano Manolo Maugeri, coordinatore provinciale Lega Giovani Torino e Alessio Ercoli, coordinatore provinciale Lega Giovani Biella e responsabile Esteri della Lega Giovani Piemonte, che – insieme al deputato Luca Toccalini, segretario nazionale Lega Giovani – si sono recati con una rappresentanza federale del movimento a Basovizza, presso il monumento nazionale dedicato alla sofferenza e al sacrificio degli gli italiani torturati, uccisi ed infoibati dai partigiani di Tito alla fine della Seconda guerra mondiale.
«Solo nella foiba di Basovizza – raccontano Ercoli e Maugeri – ci sono circa 550 metri cubi di resti umani. Ciò nonostante, qualcuno ancora oggi ha il coraggio di negare o minimizzare questo massacro. Il dramma di esuli, deportati e infoibati, a lungo celato, non deve più essere taciuto, ma va sempre ricordato, a cominciare dalle scuole. Proprio per questo, come Lega proporremo ai nostri giovani amministratori di farsi promotori nei rispettivi comuni di iniziative volte a promuovere la conoscenza di questo dramma storico e a preservarne la memoria».
«In occasione del Giorno del ricordo – continuano -, ci auguriamo che nelle scuole si parli dei massacri delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati e invitiamo gli studenti a chiedere approfondimenti e iniziative volte a ricordare la vicenda del confine orientale alla fine del secondo conflitto mondiale e a sviluppare una maggiore conoscenza delle ragioni storico-politico-sociali che l’hanno prodotta».
Conclude l’onorevole Flavio Gastaldi, coordinatore nazionale Lega Giovani Piemonte: «È stato fondamentale essere presenti come Piemonte per poter trasmettere il ricordo e la consapevolezza di questa pagina così buia e dolorosa della nostra storia alle nuove generazioni».
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