Pausa Caffè
Quanti bei progetti… ma nella vita servono i mezzi
Pausa Caffè: resta da comprendere da dove dovrebbero arrivare le piogge di milioni su Biella
BIELLA – Chi l’ha detto che Biella non è una città creativa, ad onta per altro del fregio recentemente accordatole? Le scorse settimane il sindaco Claudio Corradino si è recato presso gli ex lanifici Rivetti e pareva di rileggere una delle scene più immortali del film “Amici miei” allorquando una finta delegazione di tecnici della pubblica amministrazione piombava in un paesino e con tanto di strumenti rilevatori, bindelle e gessetti decretava “qui, giù tutto” indicando le abitazioni e financo la chiesa, asserendo che lì avrebbe dovuto passarci l’autostrada, tra lo sconcerto degli abitanti.
Ecco, quando Corradino all’interno degli ex lanifici ipotizza la creazione di un parco, di un centro commerciale e chissà che altro, mi ricorda quel film e non manca la battuta che suscita se non proprio ilarità quanto meno qualche sorrisetto quando sostiene che ci vorrebbero alcuni milioni di euro e che dunque appare indispensabile l’interazione tra pubblico e privato per poter mettere mano al progetto. Ma non è il solo a fantasticare immaginando risorse che non ci sono.
Nei giorni scorsi è stato presentato il progetto per la riqualificazione della strada Trossi che si vorrebbe divenisse una sorta di biglietto da visita per introdurre i turisti verso la “Biellezza” del nostro territorio. Progetto ambizioso, del quale per altro si parla da tempo senza essere mai approdati a nulla. Costo dell’operazione? Una ventina di milioni di euro. I soldi ci sono? No, ma a sperar non si fa peccato ed anzi si alimenta quello spirito di forte creatività che contraddistingue il Biellese, che di idee ne avrebbe un sacco ma, come diceva il buon Gipo Farassino nella sua “Serenata ciucaton-a”, “…nella vita per andare avanti occorrono i mezzi…”.
Lui però si riferiva a quelli delle osterie e lì pare che non manchino le frequentazioni. Da dove mai dovrebbe arrivare quella pioggia di milioni su Biella (senza dimenticare l’ex Pettinatura di Vigliano ove c’è chi vorrebbe realizzare un polo culturale)? In un periodo in cui, per altro, abbiamo un presidente del Consiglio che ci pone al cospetto del dilemma: “Volete la pace o i condizionatori accesi?”.
Nel tempo della Settimana Santa tornano alla memoria le “vie crucis” laiche attraverso le quali passò la città, prima con l’affannosa realizzazione del Centro direzionale di via La Marmora, trasformato poi in supermercato e successivamente con la realizzazione del nuovo ospedale per il quale fu necessaria una “rincorsa” di una cinquantina di anni. Come dice il presidente della Regione Veneto, Zaia: “Ragioniamoci sopra”.
Giorgio Pezzana
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