Pausa Caffè
Musica troppo bassa, per sentire o ascoltare?
Pausa Caffè: ci vuole rispetto per tutti e questo, spesso, lo si dimentica
BIELLA – Non va bene. Il volume della musica a Bolle di malto era troppo basso. E’ da anni che piovono telefonate in questura ogni volta che Biella ospita un evento musicale all’aperto, perché i volumi sono troppo alti. Ed ora c’è chi si è lamentato perché erano… troppo bassi.
Segno dei tempi che cambiano. C’è chi finge di non sapere che piazza Martiri è un quadrilatero circondato da case e palazzi ove abitano decine di famiglie, molte delle quali certamente felici di avere la festa in casa, ma altre probabilmente non disposte allo stesso entusiasmo.
Ci vuole rispetto per tutti e questo, spesso, lo si dimentica. Del resto oggi la musica è sempre meno un’occasione di ascolto e sempre più uno strumento di stordimento di massa da associare ad alcol e droga per evadere, non si sa bene da cosa, tanto poi il giorno dopo ci si ritrova a fare i conti con la realtà.
Ma che la musica non sia più al centro di nulla, anche se moltissime persone sono convinte che lo sia, lo dimostra anche la quasi totale assenza di commenti sull’esibizione, proprio a Bolle di malto, di Alex Britti.
Un ottimo cantautore con alle spalle un buon percorso di successi, nonché uno straordinario chitarrista. Sui social è passato pressochè inosservato nonostante fosse l’unica vera star della kermesse (birra a parte).
Altro segno dei tempi. Meglio il fragore ossessivo, fatto di suoni campionati, ripetitivi, assordanti, esasperanti, ubriacanti affidati agli umori di un dj a fare da sfondo (attenzione, da sfondo e non da protagonisti) a strepiti e disorientamento etilico solcati da gelide luci al laser. Sentire dei suoni non significa ascoltare la musica.
Per sentire bastano le orecchie, per ascoltare occorre l’attenzione, cioè la capacità e la volontà di cogliere ciò che arriva. Nei giorni scorsi al MEI (per chi non lo sapesse, Meeting delle Etichette Indipendenti) è stata ribadita la necessità di insegnare storia della musica nelle scuole, a cominciare dalle elementari. Personalmente sostengo da tempo questa proposta. La sensazione è che ve ne sarebbe un gran bisogno.
Giorgio Pezzana
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Silvia
15 Settembre 2023 at 23:24
Mi sembra che scrivere “strumento di stordimento di massa da associare ad alcol e droga per evadere, non si sa bene da cosa” sia molto poco delicato, suona a giudizio, mentre chi ha qualcosa da cui evadere avrebbe bisogno di una mano in aiuto e non di un dito puntato. Per qualche ragione abbiamo record di suicidi.. forse dovremmo essere più aperti se abbiamo opportunità di rivolgerci a tanti lettori e aiutarci tra tutti a cambiare la prospettiva