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Biellese, alternativa alle metropoli

E’ di questi giorni la statistica secondo la quale il 42 per cento della popolazione italiana vive già oggi in piccoli comuni o borghi.

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Bollettino di guerra del fine settimana a Biella. Intanto la notizia della scarcerazione del marito dell’influencer Siu, italo-marocchina residente a Chiavazza, appena uscita dal coma, che sta scatenando polemiche a livello nazionale

Biellese, alternativa alle metropoli. E’ di questi giorni la statistica secondo la quale il 42 per cento della popolazione italiana vive già oggi in piccoli comuni o borghi.

Biellese, alternativa alle metropoli

Ogni nucleo familiare che lascia una metropoli per trasferirsi in una cittadina, in un piccolo comune o addirittura in un borgo rappresenta un significativo contributo per una società migliore. E’ di questi giorni la statistica secondo la quale il 42 per cento della popolazione italiana vive già oggi in piccoli comuni o borghi.

Spesso si tratta di vere e proprie scelte di vita, molte maturate negli anni bui del covid che tra i tanti danni che ha provocato e ancora sta provocando, ha indotto molte persone a ripensare alla propria esistenza sino a convincerle ad abbandonare metropoli caotiche, ove i servizi sono sempre più carenti, la sicurezza sempre più precaria, la qualità della vita sempre più incerta. La possibilità di lavorare da casa, enfatizzata dal lockdown dovuto alla pandemia, per molti ha segnato una svolta. E poi c’è chi torna alla campagna o chi riscopre nell’artigianato il piacere di manufatti antichi, traducendoli in mestieri.

Segnali importanti

Accade anche nel nostro ambito ove, accanto al capoluogo che perde abitanti, vi sono località come Candelo ove ben si coniugano ambiente, servizi, evasione, cultura e turismo e dove, proprio per questo, è affannoso reperire soluzioni abitative. Situazioni analoghe si verificano anche in alcune zone della Valle Elvo. Ovviamente siamo solo agli inizi e molto il Biellese deve fare per rispondere alle esigenze di chi decide di abbandonare Milano o Torino per cercare situazioni più vivibili. Ma i segnali di una nuova e diversa consapevolezza ci sono tutti e vanno colti con cauta disponibilità.

Giorgio Pezzana

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