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Opinioni

La forza generatrice delle donne

Il commento di Vittorio Barazzotto

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Martedì 8 marzo è stato il primo centenario della celebrazione della festa della donna in Italia.

Una ricorrenza che porta con sé una travagliata storia di presa di coscienza sul ruolo delle donne, non solo nella cura della famiglia, ma anche nella società, nell’economia e nella politica. Più che di festa è corretto parlare di Giornata internazionale, proprio perché venne introdotta come riflessione e non come momento di svago. Il biellese ha dato un grande impulso al ruolo delle donne nel lavoro.

Il “Patto della Montagna” fu il primo atto in Europa con cui si stabilì la parità retributiva tra maschi e femmine e venne firmato a Biella nel 1944, nel pieno della guerra.

Fu un accordo tra operaie ed imprenditori biellesi che si consolidò poi in un diritto nazionale ed europeo diversi anni dopo, incidendo sull’articolo 37 della nostra Costituzione che sancisce gli stessi diritti agli uomini ed alle donne sul lavoro. La forza delle donne, per secoli soffocate in un ruolo subordinato all’uomo, traspare drammaticamente in questi giorni funestati dalla guerra che costringe alla fuga migliaia di madri, animate dalla necessità di mettere al sicuro la propria famiglia.

Vedendo le immagini crudeli dall’Ucraina, ci chiediamo se un modo governato da donne sarebbe altrettanto sanguinario e primitivo. La forza distruttrice degli uomini sarebbe certamente sostituita dalla forza generatrice delle donne che ci proietterebbe in un futuro meno oscuro di quello che ci appare oggi. Tra i tanti mediatori di pace, più o meno improvvisati che stiamo vedendo in questi giorni, potrebbe essere proprio una donna, magari Angela Merkel, a portare a compimento la missione di mediazione per tornare a sperare in un domani di pace.

 

Vittorio Barazzotto

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