Motori
“RallyLana 2023”: ecco il teatro sul quale i piloti si sfideranno
Fabrizio Ratiglia descrive le prove speciali
Manca poco alla 36esima edizione del “RallyLana”. Quella che andrà “in onda” tra venerdì 21 e sabato 22 luglio sarà la settima organizzata dalla rallyLANA.ALIVE asd in collaborazione con la New Turbomark.
Si correrà dunque nuovamente con la validità “tricolore”, quella del Campionato Italiano Rally Asfalto (Cira), del quale sarà il quarto appuntamento, quello di metà stagione. La gara sarà valevole anche per la Coppa ACI Sport di Zona 1, di cui sarà il quinto atto e con il massimo coefficiente di 1,5, oltre che per il Campionato Piemonte Valle d’Aosta. Vi saranno poi le validità per il “Michelin Trofeo Italia”, la “Pirelli Accademia”, la “Suzuki Rally Cup” e per la serie “R-Italian Trophy”.
L’evento è nel pieno del periodo riservato all’accoglienza iscrizioni, che chiuderanno mercoledì 12 luglio.
Il fascino notturno dai fari supplementari che “tagliano” l’oscurità aprirà la kermesse con la celebre salita al Santuario di Oropa, sommata alle insidie della “Tracciolino” per una sfida d’apertura (dalle 21.23 di venerdì 21 luglio) da quasi 24 chilometri, simbolicamente intitolata alla Città di Biella, ai suoi appassionati, ai suoi pro-attivi imprenditori e alla significativa vicinanza dell’amministrazione comunale, oltre che delle forze dell’ordine e delle autorità. Poi, dopo il riposo notturno, sabato 22 luglio ci saranno le insidie sotto il sole e il caldo – a meno di non insolite bizze del meteo – di un trittico di prove diurne da ripetere due volte: “Bielmonte”, “Ailoche” e “Curino”..
Eccole nel dettaglio le “piesse”, descritte con la collaborazione di Fabrizio Ratiglia, uno dei piloti simbolo non solo di Biella ma dell’intera Italia dei rally.
Ps 1 “Città di Biella” (23,550 chilometri)
Anche quest’anno la prova più lunga del rally con i suoi 23 chilometri abbondanti che uniscono la salita al Santuario di Oropa, accodandovi un pezzo nuovo, e la precedente “Tracciolino”. Pure una delle più lunghe in assoluto del Campionato Italiano Rally Asfalto.
La Salita di Oropa è il tracciato più affascinante del rally, una vera “università” della traiettoria, non per nulla negli anni ‘90 fu anche il campo di battaglia dei più grandi specialisti italiani delle cronoscalate. Non c’è appassionato biellese che non abbia visto almeno una volta sfrecciare una auto da corsa su questa fantastica strada, ricordata entusiasticamente anche dai tanti tifosi e addetti ai lavori.
Presenta una sede stradale larga, da sfruttare in ogni centimetro per mantenere il più possibile velocità e scorrevolezza. Importante quindi non “impegnare” troppo l’auto in curva, ma cercare di avere sempre le ruote dritte il prima possibile in modo da poter anticipare l’apertura del gas in uscita. Certamente il “tempo” si fa nei tratti veloci, dove alla tecnica di guida bisogna abbinare un po’ di coraggio.
Ma una volta passata Oropa la “musica” cambia portandosi verso la parte “ereditata” dalla “Tracciolino”, la prova più impegnativa del rally, quella dove non si deve sbagliare. L’asfalto ha un buon grip ma la sede stradale in alcuni tratti è davvero stretta ed alcune imperfezioni la rendono veramente insidiosa. Inoltre è quasi totalmente priva di riferimenti e quindi molto impegnativa anche per chi deve leggere le note. Proprio per questo è consigliabile usare una semplice descrizione della strada, in modo da non mandare in crisi i navigatori nei tratti più impegnativi.
Importante prendere un buon ritmo da subito e cercare di non perderlo mantenendo la concentrazione. Attenzione all’eventuale pioggia: la fitta vegetazione farebbe tardare l’asciugatura del manto stradale. Inoltre sarà utile regolare al meglio le fanaliere in quanto su tratti così stretti e senza riferimenti, vederci bene fa sicuramente la differenza.
Ps 2-5 “Bielmonte” (10,650 chilometri)
E’ una prova speciale dove il “motore” gioca un ruolo fondamentale, ma in cui non basta schiacciare il pedale e affidarsi alla meccanica. Un tracciato che impone di utilizzare al meglio le traiettorie, che fin dalle ricognizioni devono essere individuate con precisione millimetrica. Il lavoro di ricognizione sarà dunque molto importante, in quanto solo una buona stesura delle note permetterà di fidarsi nei tratti veloci a seguire alla lettera quanto legge il navigatore. Importante mantenere una buona scorrevolezza per non perdere velocità nei tratti più ripidi. Il grip dell’asfalto è decisamente buono in tutte le condizioni meteo. Attenzione ai riferimenti nel tratto finale: essendo in altitudine potrebbero presentarsi nuvole basse e quindi limitare assai la visibilità.
Ps 3-6 “Ailoche” (11,500 chilometri)
Prova impegnativa e anche selettiva, con partenza da Giunchio. La sede stradale è stretta con fondo abrasivo, diverso scenario che non le altre due prove che si sono affrontate prima. Attenzione al bivio Ailoche-Caprile in contropendenza, se si esagera è un attimo ritrovarsi nel prato a sinistra. Dopo il passaggio a Venarolo, tra le case, finiscono i riferimenti quindi anche qui attenzione alla stesura delle “note”. Una lunga serie di tornanti, fa si che per riuscire a fare il “tempo” non si debba sbagliarne neanche uno cercando di essere il più redditizi possibile all’interno di essi, magari anche sacrificando spettacolo e sbandate.
Attenzione ai tagli e buche e già dalle ricognizioni cercare di capire i tratti ove la sede stradale si sporcherà parecchio. Di sicuro nel secondo passaggio non si troveranno le condizioni del primo. Il tratto finale è totalmente in discesa, quindi soprattutto per gli equipaggi con le auto più piccole occhio ai freni nel tratto in salita, in modo da averli efficienti dove poi serviranno.
Ps 4-7 “Curino” (13,350 chilometri)
La tradizione. Non c’è “Rally della Lana” senza questa prova speciale, così come non esiste il “Rally di Montecarlo” senza… il “Turini”…
Su questa strada si sono dati battaglia, sul filo dei secondi, tutti i protagonisti del rally dagli anni Settanta ad oggi. Di nuovo verrà percorsa in senso inverso (come nel 2022), quindi si parte nei pressi di Pray per arrivare a Baltigati.
Partenza in salita attenzione al primo tratto pianeggiante pieno di tagli (o di… “antitaglio”), per cui la strada potrà sporcarsi parecchio. Dopo il primo tratto pianeggiante arriva la discesa fino all’inversione di Curino: in questo tratto, con cuore e testa si farà la differenza, soprattutto da Santa Maria in poi. Sede stradale larga, da sfruttare anche in questo caso in ogni centimetro. L’ultimo tratto non presenta particolari insidie, ma bisogna arrivarci con testa, fisico e mezzo meccanico al top.
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