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Biella

Una città che non tollera più nulla

La rubrica della pagina satirica La Biella Che Piaceva

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Caro diario, è trascorso un anno da quando il ponte della tangenziale è stato parzialmente chiuso, tra code e disagio abbiamo superato anche questa con il nostro solito spirito di sopportazione al limite del paranoico.

Ce ne siamo lamentati ogni santo giorno, abbiamo letto di ogni perché per alcuni è un esercizio mentale obbligatorio, anche se sfiancante e totalmente inutile. La scelta è stata fatta a suo tempo, la decisione (discutibile o meno) è stata presa e le cose non possono essere cambiate, ma farsene una ragione è sempre difficile se non impossibile.

Potevano gestirlo meglio? Forse, ma potevano gestirlo anche peggio, perché Biella ci insegna che al peggio non c’è mai fine. Code infinite nelle ore di punta, lettere ai giornali da cittadini spazientiti, barzellette e bestemmie in egual misura hanno caratterizzato l’estate 2023 in città. La pazienza non è una virtù delle nostre valli, lo dimostrano le inutili chiamate ai carabinieri per la musica alta alle 21 o per il vicino che taglia il prato alle 8 del mattino, sorvolando sulle mucche nei prati.

Questa città è perennemente sull’orlo del collasso mentale perché ormai non tollera più nulla. Per giorni, mesi, anni è stato fatto notare come il ponte necessitasse di manutenzione e una volta avviati i lavori non si è perso tempo a lamentarsi degli stessi. “Potevano farlo in un altro momento, potevano aprire il guado, potevano lavorare di notte, potevano usare le cabine della funicolare”, potevano fare tante cose e invece hanno deciso così, che piaccia o meno, non abbiamo avuto altra scelta se non metterci in coda oppure cercare un percorso alternativo.

Tutte le strade portano a Biella e ce ne sono parecchie, con pazienza, facendo qualche km in più tra le ridenti colline e a casa ci si arriva (prima o poi). Sono stati 2 mesi intensi e pesanti e già al 3º giorno i rompi coglioni non sono mancati, giusto per vivere l’estate in questo modo inutile e logorroico. Da parte nostra siamo andati avanti, stringendo i denti e facendoci anche una risata che tanto il tempo per farlo non è mancato, in coda, come tutti verso Biella, la città che vuole tutto senza sacrifica niente. È passato un anno e siamo sopravvissuti, fino alla prossima.

Ps: i giusti fanno schifo.

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4 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    26 Agosto 2024 at 11:06

    L’unica cosa che non tolleriamo più è questa inutile rubrica delle polemiche.

  2. Stephan

    26 Agosto 2024 at 13:48

    Che senso ha questo articolo? Una riflessione lamentosa sulle lamentele? Un modo inutile di zittire le persone cercando di farle passare per rompipalle? Oppure Non saper cosa scrivere rientrati dalle vacanze? Siamo in democrazia, quindi…Le lamentele come gli articoli inutili, ci sono, e ci saranno sempre, ovunque, Biella non è un eccezione.

  3. Luigi

    27 Agosto 2024 at 9:51

    Si rispolverato vecchi articoli, altrimenti ci sarebbero le pagine vuote, intanto di assurdità se ne scrivono tutti i giorni.

  4. Steap63

    27 Agosto 2024 at 10:29

    E basta con questi inutili e ripetitivi articoli…. a Biella la gente si lamenta come in qualunque altro posto e del resto ci sono spesso tutte le ragioni per farlo. Se all’articolista (che sta diventando l’unico a rompere veramente) non vanno le lamentele si trasferisca in qualche bel quartiere periferico a Milano o Torino…. troverà tutto il caos su cui farsi due risate. State diventando un giornale inutile…. ma non ve ne accorgete?

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