Come si chiamano davvero le cose a Biella

Biella è un enorme contenitore di leggende, luoghi comuni, detti popolari, storpiature, soprannomi e chi più ne ha più ne metta. Negli anni, abbiamo rinominato e classificato luoghi, eventi, situazioni, persone e alcune di queste “modifiche” sono entrate prepotentemente nell’immaginario collettivo, non ci credete? Ecco alcuni esempi di come il biellese medio chiama le cose, le strade, i luoghi:

Salita dell’ospedale-Via Marconi; Viale alberato-Viale Matteotti; La via che va in giù-Via Trieste; La via che va in su-Via Trento; Ponte della Tangenziale-Corso lago Maggiore; Via della Tangenziale-Corso San Maurizio; Via del vecchio Ospedale-Via Caraccio; Piazza della stazione-Piazza San Paolo; Via della Mekpol-Via Candelo; Piazza del Sociale-Piazza Martiri della Libertà; Portici della Standa-Piazza Vittorio Veneto; Via dei giardini-Via Lamarmora; Piazza del mercato (Nuovo)-Piazza Giovanni Falcone (per i più Boomer: piazza del Mercato (vecchio)-Piazza del sociale); Via della Menabrea-Via Ramella Germanin; Piazza del bersagliere-Piazza Lamarmora; Piazza della funicolare-Piazza Curiel; Viale della piscina-Viale Macallè; Via delle Poste-Via Pietro Micca.

Per poi passare ai modi di dire: Ci troviamo al mercatone; La rotonda dell’Aiazzone; Faccio la spesa al Garosci; Vediamoci alla rotonda del Babylonia; Il Bronx di Chiavazza; I portici della Standa.

E la lista sarebbe ancora lunga e infinita, sta a voi adesso, cosa manca?

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