Biella
Biella non è solo cronaca e barzellette
La rubrica La Biella che piaceva
Alpini, ecco la parola più ricercata e gettonata dal Gugol di Biella e come dargli torto, non si parla d’altro in questi giorni, nel bene e nel male, come da tradizione casereccia e soprattutto pecoreccia.
“Dove li mettiamo? Era il caso? Pensiamo alle cose serie” sono solo alcuni dei commenti che echeggiano in rete, ma non è una novità, il biellese medio li applica ad ogni singola cosa che mini la sua quotidianità fatta di passeggiate agli Orsi (o in Burcina, per i più temerari) e di candide dormite dalle ore 21, massimo 22 se proprio c’è la festa comandata.
Erano anni che le penne nere locali tentavano il colpaccio e lo striscione “Adunata Alpini 202* con l’ultimo numero cancellato e modificato di volta in volta cominciava a fare un po’ tenerezza e anche un po’ tristezza.
Finalmente, quasi a voler dire “basta ci avete rotto” .. è stato deciso che Sì Biella era pronta, i biellesi un po’ meno.
Aspettiamoci quindi giorni intensi, pesanti, fatti di organizzazione e passione. Passato l’entusiasmo del momento, la gogna mediatica andrà scemando, fino alla vigilia dell’evento, cosa che invece non succederà per gli addetti ai lavori, perché questa è la verità caro biellese medio infastidito da tutto e tutti, mentre i mesi passeranno e tu riverserai il tuo disappunto su altre banalità, le associazioni, i volontari, gli addetti ai lavori proseguiranno i preparativi incessantemente, incuranti delle male lingue, perché l’occasione di dimostrare che Biella non è solo cronaca e barzellette è ghiotta e bisogna dare il meglio.
Per fortuna c’è ancora chi fa e ha voglia di fare, per tutti gli altri invece, affilate i coltelli del dissenso, ci sarà spazio anche per voi (purtroppo) anche se difficilmente vi daranno corda, troppo impegnati a preparare prima e a godersi i frutti del lavoro poi.
In conclusione, Buona festa agli Alpini e a tutti coloro che troveranno giovamento da questa piazza che non potrà che fare bene agli affari, al prestigio e anche alle gole secche, non di vino ma di lamentele.
La Biella che piaceVa
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