Economia
Banca Sella chiude il 2019 con un utile netto di 35,4 milioni
Il Consiglio d’amministrazione di Banca Sella ha approvato i risultati al 31 dicembre 2019. L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 35,4 milioni di euro, in crescita del 39,5% rispetto ai 25,4 milioni di euro dell’anno precedente. I buoni risultati dell’anno sono stati accompagnati da una ulteriore accelerazione del processo di trasformazione digitale, finalizzato a dare un servizio sempre più incentrato sulla consulenza personalizzata, sulle tecnologie innovative e sull’open banking.
Banca Sella, infatti, si è confermata tra le principali realtà italiane dell’open banking mettendo a disposizione dei clienti 190 Api (Application Programming Interface) che hanno generato circa 6 milioni di call nell’ultimo mese del 2019, cresciute di oltre 4 volte in un anno. Le Api di Banca Sella sono disponibili sulla piattaforma promossa dal gruppo, Fabrick, che ne espone complessivamente 470 e rappresenta la principale piattaforma italiana.
I risultati hanno evidenziato una crescita della raccolta globale al valore di mercato del 9,2% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 27,9 miliardi di euro. La componente di raccolta diretta è cresciuta del 10,3%, attestandosi a 11 miliardi di euro. In crescita anche gli impieghi a supporto delle attività di famiglie e imprese, che hanno registrato un incremento del 5%, attestandosi a 7,4 miliardi di euro. L’Npl Ratio netto è ulteriormente migliorato, scendendo al 3,5% rispetto al 4,5% dello scorso anno.
L’indice Texas Ratio di Banca Sella si è confermato tra i migliori del settore bancario italiano, scendendo al 52%. Così come resta estremamente solida la posizione patrimoniale, con un CET1 del 14,81% e un Total Capital Ratio del 18,65% (erano 14,63% e 18,06% a fine 2018). Positivi gli indicatori relativi alla liquidità: l’indice LCR (Liquidity Coverage Ratio) è pari a 206,1%, mentre l’indice NSFR (Net Stable Funding Ratio) è pari a 158,2% (per entrambi gli indicatori i limiti minimi previsti sono pari al 100%).
I ricavi netti da servizi sono aumentati del 6,7% e il margine d’interesse è rimasto stabile, portando il margine di intermediazione complessivo a 366,6 milioni di euro, in crescita del 3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I consigli di amministrazione di Banca Sella e della capogruppo Banca Sella Holding, inoltre, hanno espresso unanime orientamento a nominare quale futuro nuovo amministratore delegato e direttore generale della banca il responsabile della Rete Massimo Vigo, che succederà nel mese di aprile a Claudio Musiari, che ha manifestato l’intenzione di andare in pensione dopo 44 anni di lavoro nel Gruppo.
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Il buon andamento di Banca Sella si inserisce e contribuisce al quadro dei risultati positivi ottenuti dal gruppo Sella, che ha registrato un utile netto di 33,4 milioni di euro (ai quali vanno aggiunti 7,6 milioni di euro di utile di competenza dei terzi), in crescita del 36,2% rispetto ai 24,5 milioni di euro dello scorso anno, sui quali aveva inciso positivamente la componente straordinaria della cessione della partecipazione in Banque Martin Maurel Sella. Senza considerare le componenti non ricorrenti, a perimetro confrontabile, l’utile netto di quest’anno sarebbe stato di 37,1 milioni di euro, in crescita del 57% rispetto ai 23,6 milioni di euro dell’anno precedente.
Sella ha continuato a promuovere lo sviluppo di un ecosistema finanziario innovativo e aperto. Nonostante i forti investimenti, però, il cost to income del gruppo è migliorato al 78,5%, rispetto all’81,6% dello scorso anno.
Tra le realtà di questo ecosistema ci sono la principale piattaforma italiana di open banking Fabrick e Hype, che ha superato il milione di clienti diventando così la seconda challenger bank dell’Europa continentale per numero di clienti. Il gruppo inoltre ha dato vita a Centrico, una nuova società tecnologica specializzata per fornire soluzioni uniche di digital banking e servizi di Information Technology e Business Process Outsourcing anche ad altre banche, fintech e operatori finanziari innovativi.
I risultati consolidati al 31 dicembre 2019, inoltre, hanno evidenziato l’andamento positivo della raccolta. Quella globale al valore di mercato è cresciuta del 10,3% a 39,4 miliardi di euro, mentre la componente di raccolta diretta è cresciuta di 1,2 miliardi di euro (+10,1%) attestandosi a 12,8 miliardi di euro. Gli impieghi sono cresciuti del 4% a 8,4 miliardi di euro. L’NPL ratio netto è sceso al 3,6%. L’indice Texas Ratio, pari al 46,3%, si è confermato tra i migliori del sistema bancario italiano.
In crescita i ricavi netti da servizi (+13,4% a 355,6 milioni di euro), il margine di interesse (+2,9% a 237,4 milioni di euro) e il margine di intermediazione (+8,9% a 593 milioni di euro).
Confermata la solida posizione patrimoniale con il CET1 che si è attestato a 11,42% e il Total Capital Ratio a 13,47%, entrambi ampiamente superiori alle soglie richieste. Positivi gli indicatori relativi alla liquidità: l’indice LCR (Liquidity Coverage Ratio) è pari a 191,3%, mentre l’indice NSFR (Net Stable Funding Ratio) è pari a 136,8%.
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