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Cronaca

Secchiata di escrementi all’ingresso dell’impresa funebre Papale

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Secchiata di escrementi all’ingresso dell’impresa funebre Papale
«Nessuno screzio, non so chi possa essere stato»
Feci e urina sulla porta e all’ingresso dell’ufficio. E’ la spiacevole e inquietante sorpresa trovata giovedì sera da Matteo Papale, titolare dell’omonima impresa funebre. Qualcuno ha lanciato una secchiata di escrementi contro la sede triverese della ditta. Un dispetto, un avvertimento o un semplice scherzo di cattivo gusto? Saranno i carabinieri a verificarlo, grazie anche alle telecamere di un vicino esercizio commerciale che hanno ripreso la scena. L’episodio è stato infatti denunciato ai militari, che ora stanno indagando per il reato di intimidazioni. L’ignoto vandalo ha agito tra mercoledì e giovedì, verso mezzanotte e mezza. Era incappucciato, come si nota dai filmati delle videocamere di via Roma. L’imprenditore biellese ha scoperto l’accaduto la sera seguente, perché giovedì l’ufficio di Valdilana era rimasto chiuso. Ovviamente non ha gradito. «Per adesso non ho idea di chi possa essere stato – ha detto commentando quanto successo -. Non me l’aspettavo. Non ho mai avuto screzi, né come impresa, né nell’ambito della mia attività di soccorritore presso una Croce locale. Non mi viene in mente nessuno che per qualche motivo potesse avercela con me».
Ad ogni modo, si pensa che sia stato qualcuno della valle: «Ho un capannone a Biella e la sede principale a Occhieppo, ma hanno colpito quella di Valdilana: se non fossero stati della zona, non si sarebbero fatti tutti quei chilometri per andare apposta fino a Trivero, probabilmente avrebbero mirato alle altre due».
Più che il danno – già ripuliti, i locali sono tornati esattamente come prima – Papale ha sofferto per il gesto.
«E’ stato davvero spiacevole – ha ribadito -, anche perché con l’impresa impegno sempre tutto me stesso, cerco di avere un approccio con le famiglie e le persone improntato al massimo rispetto. Se posso dare una mano, la do sempre».
«Ho aperto la ditta a 21 anni – ha aggiunto – mettendoci anima e corpo e cercando di dare sempre il massimo, anche più di ciò che mi viene richiesto, perché sono fatto così. Non è divertente subire un gesto del genere dopo tanti sacrifici, ci sono rimasto comprensibilmente male. Sono basito».
Se ci fosse stata un’incomprensione, Papale avrebbe preferito piuttosto affrontarla civilmente: «I dispetti anonimi non servono a nulla: se ci sono problematiche, credo se ne possa parlare senza abbassarsi a compiere gesti meschini. Pazienza. Lavare, ho lavato. E vado avanti più motivato di prima, fiducioso nelle forze dell’ordine».

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