Biella
Scrive al giornale che vuole uccidersi: trovato in tempo e soccorso dai carabinieri
Grazie alla collaborazione tra redazione e Arma e alla rapidità delle ricerche, i militari lo hanno rintracciato tramite il Gps dell’auto

Scrive al giornale che vuole uccidersi: trovato in tempo e soccorso dai carabinieri. Grazie alla collaborazione tra redazione e Arma e alla rapidità
delle ricerche, i militari lo hanno rintracciato tramite il Gps dell’auto.
«Ho scritto queste mie esperienze perché possiate raccontare gli ultimi momenti della mia vita e far capire il motivo della mia decisione ultima».
Recitava così un passaggio della lunga lettera giunta la scorsa settimana in redazione, una missiva in cui un uomo annunciava l’intenzione di togliersi la vita, ribadendo più volte il concetto.
Una volta compiuto l’estremo gesto, voleva che venissero rese note le vicissitudini personali e giudiziarie che lo avevano condotto a questo stato di disperazione, frustrazione e rassegnazione.
Scrive al giornale che vuole uccidersi: trovato in tempo e soccorso dai carabinieri
L’estremo gesto, però, grazie all’efficace collaborazione con e tra le forze dell’ordine, è stato scongiurato: Francesco – nome di fantasia per ovvie ragioni – è stato trovato prima che potesse concretizzare i propri propositi.
Quando il postino ha recapitato la raccomandata in redazione, infatti, dopo un primo momento di smarrimento di fronte alla storia di Francesco e alla sua volontà, è partita una corsa contro il tempo nella speranza che non fosse già troppo tardi. Se c’era anche solo una possibilità, bisognava a tutti i costi evitare una tragedia annunciata.
Abbiamo immediatamente telefonato a chi si occupa della comunicazione all’interno del comando provinciale dei carabinieri, spiegandogli la situazione e chiedendo consiglio su come muoverci alla luce dell’estrema delicatezza della vicenda. Poi, proprio grazie anche ai suoi suggerimenti, è rapidamente partita la macchina delle ricerche.
Le indagini e la localizzazione
Dopo il primo allarme dato al 112, è stata contattata direttamente la stazione dell’Arma del comune vercellese in cui l’uomo risiede in questo momento (da alcuni anni infatti non vive più nel Biellese). Nel frattempo le forze dell’ordine hanno ispezionato la zona in cui, sempre nella lettera, diceva che sarebbe stato possibile trovare l’auto dopo la sua morte. Il veicolo non c’era e questo era già un primo segnale positivo.
Il passo successivo dei carabinieri, trattandosi di un’auto a noleggio, è stato quello di contattare l’azienda proprietaria per provare a localizzarlo.
A quel punto sono tornati in scena i carabinieri biellesi: il segnale Gps indicava infatti che l’auto si trovava nella nostra provincia. Due pattuglie si sono messe immediatamente sulle sue tracce, mentre l’azienda comunicava in tempo reale gli spostamenti, perché l’auto risultava essere in movimento. Dall’ultima localizzazione è emerso che si stava muovendo in direzione Masserano. E sono stati proprio i carabinieri di Masserano, alla fine, a rintracciarla all’altezza di Mottalciata.
Il salvataggio e il ricovero
Quando i militari dell’Arma lo hanno intercettato e fermato, l’uomo è apparso in stato confusionale, ma è stato comunque collaborativo. Sul posto è stato subito inviato il personale medico del 118, che lo ha soccorso e accompagnato all’ospedale, come previsto in questi casi. È stato quindi ricoverato, affinché potesse ricevere tutte le cure e il sostegno necessari, nella speranza che possa iniziare a stare meglio.
La storia di Francesco
La sua è la storia di un uomo incensurato che finisce nelle maglie della giustizia dopo una denuncia e che, a torto o a ragione, ritiene di essere stato condannato ingiustamente. A questo si aggiungono problemi di salute e personali. E alla fine quell’uomo vede il mondo franargli sotto i piedi e non riesce a provare altro che delusione, disillusione e risentimento.
Una storia che però deciderà Francesco, quando starà meglio, se e quando raccontare.
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