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Colto da malore in casa, Alfonsino Ercole è andato avanti

Colto da malore nella sua casa, Alfonsino Ercole, segretario generale dell’Associazione nazionale alpini, è andato avanti

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Alfonsino Ercole

Colto da malore nella sua casa, Alfonsino Ercole, segretario generale dell’Associazione nazionale alpini, è andato avanti. La notizia della sua scomparsa ha destato profondo cordoglio anche tra le migliaia di penne nere biellesi, come dimostra anche il messaggio di condoglianze diffuso sui social dall’Ana di Biella.

Così lo ricorda il presidente nazionale, Sebastiano Favero.

Alfonsino Ercole è andato avanti. Un malore lo ha colto nella sua casa veronese, a Caldiero: ricoverato in ospedale a Trento non è riuscito a superare la crisi.

È davvero difficile per me riuscire ad esprimere tutti i sentimenti che si affollano attorno al dolore per questa perdita.

Una perdita, sicuramente, per la grande famiglia alpina, a cui lui tanto ha dato, sino agli ultimi giorni, tanto che domenica scorsa aveva partecipato alla “Giornata della memoria e riconoscenza” a Palazzolo sull’Oglio. Ma una perdita anche per chi, come me, lo ha avuto a lungo come compagno di viaggio tra le penne nere, presenza sempre discreta, ma preziosa in tutti i ruoli per la saggezza dei consigli e l’accortezza nelle scelte comportamentali.

E’ stato per me un vice presidente vicario importante, sia per la sua capacità di appianare gli aspetti spigolosi di qualunque rapporto, sia per l’atteggiamento sempre rassicurante. Ora aveva assunto anche il delicato compito di direttore generale dell’Ana, ruolo in cui era entrato con il consueto spirito di servizio, sempre proteso al bene dell’intera Associazione.

Classe 1943, Alfonsino era nato a Badia Calavena, nel Veronese: laureato in giurisprudenza, dirigente aziendale, aveva frequentato il 49° Corso allievi ufficiali alla Scuola Militare Alpina di Aosta, per poi servire come sottotenente nel Battaglione Feltre del 7° Reggimento Alpini. Nell’Ana ha sempre recitato ruoli di primo piano, tra cui quello di presidente della Sezione di Verona, tra il 1999 e il 2007, quello di consigliere nazionale, dal 2003, sino a rivestire la carica di Vice presidente nazionale vicario. Da quest’anno era diventato, come detto, direttore generale dell’Ana, ma ha dovuto posare a terra questo zaino troppo presto.

Un grande alpino, un grande uomo: a lui, in primo luogo come amico, va tutta la mia personale riconoscenza; alla sua famiglia l’abbraccio affettuoso dell’intera famiglia alpina

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