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Cronaca

Basta insulti ai nuovi cittadini italiani

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Ogni mese, da molto tempo, il comune di Biella organizza la cerimonia di consegna della cittadinanza agli stranieri che ne hanno maturato il diritto. Si tratta, ovviamente, dell’atto finale di un lungo percorso burocratico che dura anni. Come sempre, appena la notizia, con tanto di fotografia, viene pubblicata sul sito del comune, i commenti negativi, corredati a volte anche da offese, si sprecano. I bersagli sono due:  il sindaco di Biella come se la concessione della cittadinanza italiana fosse di sua esclusiva competenza, e quelli che dovrebbero essere i protagonisti della cerimonia, ovvero i nuovi italiani.
Così, all’ennesima raffica di improperi,  l’amministrazione ha messo sulla propria pagina facebook un lungo post con il quale  spiega l’intero iter: «Questa nota – si legge nel documento – si propone di spiegare come si arriva a quel giuramento, con quali requisiti e con quali procedure. Sarebbe bello se servisse a evitare qualche polemica futura e – perché no? – qualche parola cattiva riservata a chi ha appena vissuto come una festa il fatto di essere diventato cittadino italiano».
Allora, come si dovrebbe sapere, la cittadinanza italiana si ottiene: «in cinque modi. Tre sono automatici: per nascita (se uno dei due genitori è italiano), per nascita sul territorio italiano (dopo aver compiuto 18 anni e avervi risieduto ininterrottamente per tutti e 18 gli anni), per adozione. Due sono su domanda: per matrimonio o per residenza. Le cerimonie di giuramento che si svolgono ogni secondo mercoledì del mese in municipio a Biella riguardano queste due tipologie».
Altra cosa fondamentale è il fatto – si legge ancora nel comunicato –  che la cittadinanza non viene conferita dal comune ma «dal Ministero dell’Interno, seguendo le norme in vigore, quelle della cosiddetta legge Martelli del 1992, mai modificate dai successivi interventi di governi e parlamenti sulla legislazione riguardante gli stranieri. Le domande possono essere inoltrate via internet direttamente agli uffici ministeriali o di persona alla Prefettura di Biella. Ai comuni di residenza arriva la comunicazione dell’accettazione della domanda. L’atto finale,  il giuramento di fronte al sindaco o a un delegato del comune di residenza, è l’ultima formalità a pratica conclusa».
La speranza degli amministratori cittadini è che  alla prossima cerimonia gli arrabbiati del web ci pensino due volte prima di postare un commento fuori luogo. Sarà così?
«Crederete mica che possa servire a qualcosa?!», è stato il primo commento di un utente. Sfiduciato.

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