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Karim: “Mi sento biellese al 100%, sono solo un pochino più abbronzato…”
Intervista al giovane vittima di insulti razzisti
Karim: “Mi sento biellese al 100%, sono solo un pochino più abbronzato…”. La fantastica risposta del giovane ai beceri insulti razzisti.
Non critiche nel merito, ma insulti. Non un sano confronto, ma commenti razzisti. Dopo la pubblicazione sulla nostra pagina Facebook di un suo intervento politico, il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Karim El Motarajji è finito nel mirino degli haters. Ma sceglie di non abbassarsi al loro livello. «Preferisco non replicare: quegli insulti non meritano ulteriore spazio».
Non sono stupito
«I commenti razzisti non mi hanno stupito più di tanto – racconta Karim –, è qualcosa che succede sotto agli articoli online di tutti i giornali, non solo del vostro. L’odio, fomentato non solamente dal razzismo ma anche dal sessismo e dalla misoginia, che prendono di mira le donne come si è visto in fatti recentemente accaduti, purtroppo tende a prevalere sugli altri commenti e argomenti: spesso le persone riversano frustrazione e rabbia, molte volte usando profili falsi».
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Eppure, non tutto è da “buttare”. Anzi. «Ho apprezzato moltissimo i gesti sinceri di tutti coloro che mi hanno espresso solidarietà, anche dal mondo politico: li ho sentiti molto vicini. È una reazione positiva che dimostra come si possa davvero costruire qualcosa di buono a Biella. Alla fine ciò che conta è amministrare bene la città nell’interesse dei suoi abitanti, al di là di qualsiasi schieramento politico».
Purtroppo mi era già capitato
Non è la prima volta che El Motarajji si confronta con queste offese, ma è la prima online. «Di persona mi era già capitato, purtroppo. Ma a Biella il razzismo appartiene a una minoranza: i biellesi non sono così, quello che si è letto sui social arriva solo da una piccola fetta di popolazione. Comunque preferisco leggere commenti razzisti diretti piuttosto che avere a che fare con chi non dice nulla davanti ma ti mostra il razzismo alle spalle o ancora peggio nel quotidiano, con piccoli gesti o parole».
Serve replicare? Per lui, no. «Non rispondo perché quei commenti non mi hanno toccato più di tanto, ma so che possono avere un impatto devastante su soggetti più sensibili. Quando si insulta una persona di origini straniere non si insulta solo lei, ma si offendono e si marginalizzano intere comunità che vivono nel nostro territorio. È importante essere consapevoli del fatto che le parole possono avere conseguenze reali e che è nostra responsabilità creare un ambiente rispettoso e inclusivo per tutti».
Io sono nato a Biella
«Nel mio caso specifico hanno attaccato il mio aspetto, le mie caratteristiche personali ma non il mio pensiero in campo politico. Questo per me è significativo. Vuol dire che quello che ho detto è stato compreso e condiviso, visto che non ha suscitato alcun dibattito – prosegue -. Io sono nato a Biella, ho la cittadinanza italiana, sono cresciuto e ho studiato qui. Mi sento biellese al 100 per cento, anche se sono un pochino più abbronzato. E non sono certo gli insulti di chi non ha altro da fare che diffondere odio e farmi dubitare di me stesso».
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