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Cari lettori, tanti auguri di buon Natale

Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella

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Piccola storia, vera o di racconto popolare, di Natale. Vicino al mio paese di origine tanti anni fa c’era un personaggio chiamato Peppe Bandolo. Era un personaggio arcigno, severo, di poche parole che però specie a Natale era sempre il primo nel volere dare una mano, trovare una soluzione a tutti gli impicci.

Se mai possono dirsi tali quelli della giovinezza spensierata – nostri e del Paese di allora. La sua vera origine ci era sconosciuta, specie in una piccola comunità come Tramonti in cui ogni persona del Paese era identificata con un nomignolo divertente legato a che cosa facesse nella vita. C’erano così Pepp’ (si chiamavano tutti Giuseppe allora e senza e finale…) o Surbettar’, che vendeva gelati, Pepp’ a vinicola, mio fratello che aveva i vigneti, Pepp’ gas che distribuiva bombole e via discorrendo.

Destino volle che un giorno, Bandolo, emigrò, come tanti di noi, con tutta famiglia, andando a lavorare in una azienda manifatturiera qui al Nord. Restò però popolare in paese il suo ricordo tra gli amici diventando per tutti “Bandolo della Matassa” in ricordo del suo saper risolvere i problemi (e dell’attività lavorativa che era andato svolgere). Qualcuno mi disse, a distanza di anni, che Pepp’ Bandolo alla fine si era sistemato bene, segno evidente che quella “matassa” della vita dura di allora, fatta di impegno, dedizione e sacrifici, era riuscito a suo modo a dipanarla.

Oggi per Biella e per la sua realtà locale ci vorrebbe, idealmente, un personaggio come questo, per risolvere le tante matasse che questa crisi economica, sociale e politica ci sta impedendo di srotolare. Il pensiero va a tutte quelle piccole attività che entro la fine dell’anno chiuderanno i battenti perché non ce la fanno a proseguire, specie nei rioni della città abbandonati a se stessi. Un tempo quei rioni erano “il cuore pulsante” della città, con il contributo dei tanti emigrati dal sud che lì cercavano di costruirsi un futuro aiutandosi tra di loro.

Oggi quei rioni, ce lo dicono gli stessi commercianti, sono scomparsi o in pieno degrado: case sfitte, vetrine chiuse, cartelli con la scritta vendesi sono oggi l’arredo urbano che li circonda. Anche Chiavazza non fa eccezione, segno evidente che ormai con il nuovo che avanza – in testa i centri commerciali – non si può più competere.

Via dunque ogni sorta di visione “romantica” del passato fatta di Natale nei rioni, di quell’atmosfera natalizia “di paese” con la quale siamo tutti cresciuti. Vero anche che la politica locale, negli anni, non ha mai speso un’idea credibile per cercare di trovare qualche soluzione che potesse, in parte, arginare il problema della desertificazione delle piccole medie attività, specie quelle a conduzione familiare.

A Biella il centro città ha sperato in questi ultimi tempi di potersi rifare il look con le risorse provenienti dal progetto sul distretto del commercio ma purtroppo tale progetto non è stato ammesso ai contributi regionali. Insomma, se è vero che c’è la crisi e il futuro della grande distribuzione e dell’e-commerce non fa prigionieri è anche vero che le idee – quelle della politica che dovrebbe aiutarci nei momenti difficili – sono sempre di più poca roba.

Ma per questo Natale che si avvicina ci sono anche belle notizie da raccontare: l’onorevole Pella, infatti, ci rassicura che nel 2027 finalmente avremo la tanto attesa pedemontana. Era ora, ma CIPEnsate??? (satira politica…) Chiudo come avevo aperto queste righe, con un doveroso ricordo “romantico” che ci riconcilia con il Natale: i 90 anni di Peppo Sacchi fondatore di Telebiella nel lontano 1971, un uomo che sicuramente ha dato molto con la sua opera divulgativa per questa nostra terra biellese sapendola raccontare anche nelle sue contraddizioni. A lui (se fosse nato al mio paese sarebbe stato simpaticamente Pepp’ a Televisione) e a tutti voi i migliori auguri di Buon Natale.

Luigi Apicella

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