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“Violenza contro l’animalista nazi Vegano Vassallo…il suo aggressore non ha nulla a che fare con i cacciatori”

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BIELLA – Violenza contro l’animalista nazi Vegano Vassallo, il presidente dei cacciatori Dellarovere: “E’ ora di finirla che ogni volta che a un ambientalista capita qualcosa la colpa deve essere di un cacciatore. Solidarietà a Vassallo, ma il suo aggressore non ha nulla a che fare con il mondo venatorio”.


Dura reazione del presidente dei cacciatori del Biellese Guido Dellarovere, stanco di dover sempre veder finire i cacciatori in prima pagina, senza ragione, ogni qualvolta capiti qualcosa che ha a che fare con il mondo degli ambientalisti.

Il vaso è colmo

“Il vaso è colmo – sbotta Dellarovere -. Non è più tollerabile che i giornali diano spazio alle fake news sui cacciatori in continuazione. Nello specifico quelle per le quali Valerio Vassello a Chiavazza sarebbe stato aggredito e coinvolto in una colluttazione da un cacciatore. Non è così. Quell’uomo non ha nulla a che vedere con la caccia. Non voglio insegnare nulla ai giornalisti locali, ma un minimo di verifica delle fonti e delle notizie andrebbe fatta. A parte il fatto che si continua, gratuitamente, a dipingere i cacciatori come persone cattive e spietate che uccidono a sangue freddo e picchiano le persone per strada, vorrei davvero poi sapere per quale diabolico accostamento si debba sempre tirare in ballo un cacciatore contro un animalista. I cacciatori sono persone per bene, che rispettano il prossimo. E cacciano seguendo i piani di abbattimento, nel rispetto degli equilibri della natura”.

E’ inaccettabile che vengano sempre tirati in ballo i cacciatori

Conclude duramente, il presidente di Atc e Ca Biella: “Mi dispiace che Vassallo sia stato malmenato per strada. Venire alle mani è sempre un comportamento da condannare, chiunque sia a provocarlo. Tuttavia è altrettanto inaccettabile che vengano sempre tirati in ballo i cacciatori. Mi auguro che, per l’ennesima volta, si sia trattato soltanto di superficialità, perché altrimenti dovrei pensare che esiste un preciso disegno dei media per i quali l’animalista/ambientalista fa parte dei buoni e il cacciatore dei cattivi. Lo ripeto, non è così, e sarebbe davvero ora di porre un freno ad una tale deriva, specie perché, per quanto sia certo che il soggetto non sia un cacciatore, prima di dare etichette bisognerebbe parlare dei fatti, ma evidentemente da più notizia creare un dualismo che non esiste. Almeno non in questi termini”.

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