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Vincono i limiti dovuti all’amputazione degli arti inferiori e raggiungono la vetta del Monte Bianco a 4800 metri

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BIELLA – Un’altra straordinaria impresa è stata portata a termine dagli amici Massimo Coda e Andrea Lanfri. Biellese il primo, originario di Lucca il secondo, hanno vinto i loro limiti causati dall’amputazione degli arti inferiori e hanno raggiunto la vetta del Monte Bianco a 4800 metri contando su una grande forza di volontà e sul supporto delle protesi. «E’ stato molto impegnativo raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati, la salita è stata dura tanto quanto la discesa – spiega Coda – La difficoltà fisica di avere una gamba in due si è aggiunta alla difficoltà tecnica del percorso, caratterizzato da creste e crepacci che ci hanno tenuti costantemente in allerta, l’errore non era ammesso. Abbiamo scelto la via Ratti, la via italiana per raggiungere la vetta, più ardua e molto meno frequentata rispetto a quella francese. Abbiamo alternato camminata ed arrampicata per 8-10 ore al giorno. Arrivare sul tetto d’Europa è stata quindi, per noi, una soddisfazione doppia. All’emozione di avercela fatta si è aggiunta anche la consapevolezza di esserci messi in gioco scegliendo l’itinerario più complesso».
Tra andata e ritorno, il tempo impiegato dai due alpinisti è stato di tre giorni. «Siamo partiti mercoledì scorso al mattino dalla Val Veny e abbiamo raggiunto il rifugio Gonella a 3070 metri – continua Coda – Abbiamo pernottato lì, per poi proseguire alle 3 alla volta di un bivacco a 4300 metri. La notte successiva ci siamo rimessi in cammino sempre alle 3 e abbiamo finalmente conquistato la vetta della Dama Bianca intorno alle 6 e mezza. Giusto il tempo di provare un’emozione mai vissuta e difficile da spiegare a parole, e siamo scesi nuovamente al rifugio Gonella, con ben 1800 metri di dislivello».
Massimo Coda e Andrea Lanfri non sono, comunque, nuovi a questo genere di iniziative. «L’impresa appena compiuta fa parte di un progetto più ampio, che abbiamo denominato “Five Peaks”, avente come finalità quella di scalare le cinque vette che ci ispiravano di più in Italia – prosegue Coda – Abbiamo già conquistato nei mesi scorsi la cresta ovest della Marmolada e il Gran Paradiso, dalla via normale. Ma non ci fermiamo qui. Le prossime tappe saranno il Monviso, molto probabilmente nel weekend del 22-23 agosto e a seguire il Cervino. Per mantenerci in allenamento dedichiamo il nostro tempo libero nei weekend a fare escursioni e arrampicate, Andrea fa anche bici e corsa. Oggi, inoltre, salirò sul Monte Rosa dove farò dapprima tappa al bivacco Balmenhorn per poi proseguire, domani, fino alla Capanna Margherita, a 4554 metri».
«Al di là delle prossime mete italiane – conclude Coda – il nostro progetto più ambizioso rimane quello di scalare il Monte Kenya e il Kilimangiaro. Obiettivo che avrebbe dovuto prendere forma a gennaio 2021 ma che abbiamo dovuto posticipare a causa dell’emergenza Covid».
Giulia Gaia Maretta

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