Attualità
Via al tessile biellese, anzi no!
Sembrava potesse tornare ad esserci un barlume di normalità nel mondo delle industrie biellesi, invece è durato lo spazio di un mattino.
Ieri alcune fabbriche del territorio avevano infatti riaperto i battenti, dopo che giovedì un incontro tra Confindustria e Prefettura aveva condiviso “la possibilità di una riapertura delle Aziende del settore Tessile-Abbigliamento-Moda in quanto appartenenti alle attività di rilevanza strategica per l’economia italiana integrato con il protocollo di sicurezza firmato il 14 marzo scorso”. Elemento imprescindibile per poter tornare in filiera “l’esistenza del Protocollo anti-contagio”, accordo sottoscritto tra i sindacati e gli industriali. Cancelli aperti alle 6, dunque, ma immediatamente altri distretti industriali italiani, con Prato in testa, hanno portato davanti al ministro Lamorgese e al governo “lo sfondamento biellese” e il prefetto ha così bloccato nuovamente la produzione.
Per la riapertura dei cancelli bisogna così aspettare il nuovo intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La data stabilita resta per il momento il 4 maggio, ma la speranza è che nelle prossime ore si muova qualcosa e che già lunedì 27 aprile si possa ripartire, almeno per ciò che concerne alcuni reparti.
L’aggiornamento del protocollo di sicurezza
Intanto sempre ieri mattina è stata raggiunta l’intesa per aggiornare il protocollo sulla sicurezza firmato lo scorso 24 marzo. Cgil, Cisl, Uil e le associazioni di imprenditori si sono confrontate tutta la notte sulle proposte del governo.
Sono stati definiti, quindi, tutti i punti: dal ruolo del medico all’istituzione di un comitato territoriale per monitorare e sostenere le piccole aziende nella gestione di questa fase, sino alla sanzione della sospensione dell’attività per le imprese inadempienti. Sono poi state ribadite le raccomandazioni: massimo utilizzo del lavoro agile; incentivate ferie e congedi retribuiti; protocolli di sicurezza anti-contagio; operazioni di sanificazione; intese tra Organizzazioni Datoriali e Sindacali.
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giacomo
25 Aprile 2020 at 11:05
E ci facciamo mettere sotto pure da Prato….
Scandaloso!