Attualità
Una mostra fotografica interattiva per parlare di Parkinson
Aprirà l’11 novembre nello Spazio della Fondazione Crb
Una mostra fotografica interattiva per parlare di Parkinson e far conoscere le attività degli Amici Parkinsoniani Biellesi, l’organizzazione di volontariato di riferimento per tutte le famiglie del territorio interessate in vario modo da questa patologia neurodegenerativa. Si intitola Non chiamatemi morbo l’evento culturale promosso dall’APB e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella per far conoscere in modo originale e attraverso l’arte la malattia di Parkinson, nell’anno della prematura scomparsa di Don Giorgio Chatrian, co-fondatore e presidente onorario dell’associazione.
La mostra aprirà l’11 novembre allo Spazio Cultura della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (Via Garibaldi 14, Biella) e rimarrà aperta e visitabile fino al 26 novembre. Presenta una selezione di 40 fotografie interattive che mostrano al visitatore i volti di alcuni malati di Parkinson e loro caregiver, più o meno noti, che a un certo punto del loro percorso hanno incontrato la malattia e sono stati costretti, giocoforza, ad affrontarla.
Da una collaborazione tra Parkinson Italia Onlus e Amici Parkinsoniani Biellesi ODV è nata l’idea di ospitare, per la prima volta a Biella, questa esposizione, ideata da Giangi Milesi e Marco Guido Salvi, che vede la collaborazione di Giovanni Diffidenti per le fotografie, di Roberto Caselli per i testi e dei noti attori Claudio Bisio e Lella Costa, che hanno prestato le loro voci per raccontare la storia dei soggetti ritratti. La caratteristica particolare di questa mostra è, infatti, proprio la possibilità per il pubblico di osservare le immagini e, attraverso l’app gratuita NonChiamatemiMorbo (scaricabile sul proprio smartphone dall’app store, dal sito nonchiamatemimorbo.info o direttamente all’ingresso dell’esposizione), inquadrando il qrcode abbinato ad ogni fotografia, ascoltare il racconto della storia di quel soggetto per opera di Bisio e della Costa, nei panni di Mr e Mrs Park (a tale scopo è consigliabile portare delle cuffie auricolari per l’ascolto).
Si tratta di un’iniziativa che ha lo scopo di sensibilizzare sul concetto di “stigma”, cioè di quell’atteggiamento diffuso che identifica la persona con malattia di Parkinson come diversa, a partire dall’utilizzo della parola morbo anziché malattia nel definire la patologia.
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