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Attualità

Tra fossili e incertezza

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BIELLA – Torna la zona rossa, tornano le restrizioni, torna la paura. Ma la paura è vera paura o solo il riflesso di quotidiani locali e nazionali? Non ci è dato saperlo perché ormai l’informazione che arriva all’utente finale è sempre filtrata, artefatta, distorta. Ospedali al collasso, ospedali vuoti, mille contagi, quattro contagi, vaccino assassino, vaccino sicuro. Come dobbiamo comportarci allora? A chi dobbiamo credere? A quelli che negano tutto oppure a quelli che vogliono farci credere tutto?

Anche la nostra città non è esente da questo dilemma ed essendo il popolo biellese molto incline a non accettare nulla che non sia l’ordinario, eccoci a dover scegliere da che parte stare. Non è mai facile imporre un cambiamento in questa città notoriamente e tristemente famosa per essere un covo di fossili abitudinari.

Mascherine, lockdown, restrizioni, certificati, ingressi contingentati in ospedale, ma scherziamo? Parliamo di persone che non sono capaci di parcheggiare negli appositi spazi, che non sono in grado di raccogliere la cacca del loro cane, che fingono di non vedere i divieti, figuriamoci essere ligi a poche semplici regole.

Il tempo passa, il virus no, la cattiva abitudini restano, che poi sarebbe bastato aggiungere “seguirà buffet gratis” alla fine di ogni decreto per farlo rispettare da ogni biellese. Non siamo stati capaci neanche di capire noi stessi, insomma tutto ciò ci ha insegnato che siamo furbi solo quando ci convive, ma non così furbi da stare bene.

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