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Sequoia ferita: due esperti sono pronti a intervenire
Prosegue la mobilitazione a favore della maestosa pianta di Chiavazza

Sequoia ferita: due esperto sono pronti a intervenire. Dopo i danni causati dal maltempo, prosegue la mobilitazione a favore della pianta di Chiavazza.
A farsi avanti sono due professionisti, pronti a offrire le proprie competenze per tutelare il maestoso albero e custodire un pezzo di storia e natura biellese.
Sequoia ferita: due esperti sono pronti a intervenire
Si tratta di Samuele Ratti, arboricoltore e referente per la Regione Piemonte dell’associazione Registro degli alberi monumentali (Rami). E di Silke Battistini, arboricoltrice certificata Ett (European tree technician) e vicepresidente della Società italiana di arboricoltura (Sia).
«Io e la mia collega ci attiviamo, anche gratuitamente, per la pulizia dei rami caduti dopo l’ultima nevicata e per la cippatura. Ovvero la prima fase dell’intervento», spiega Ratti. Tradotto: si tratta di rimuovere le fronde danneggiate e sminuzzarle. Così da creare un prezioso strato di materiale organico che proteggerà il suolo e restituirà nutrienti all’albero.
«La situazione si sta evolvendo – prosegue Ratti -. Il danno in questo caso è lieve e l’importante è coinvolgere i professionisti degli alberi, che sanno fornire le soluzioni più adeguate per ogni situazione. Quando si tratta di piante monumentali, la nostra regione stabilisce che possano intervenire solo arboricoltori con comprovate competenze ed esperienza, preferibilmente certificate. Di principio le responsabilità economiche e di sicurezza spettano alla proprietà. Tuttavia la delegazione di Biella del Fai si è detta disponibile ad “adottare” la pianta, contribuendo nella ricerca dei fondi. Inoltre resta aperta anche l’ipotesi di una raccolta fondi condivisa con l’ex assessore Gigliola Topazzo. Prima di procedere bisognerà, comunque, definire concretamente gli accordi con il proprietario».
I passi necessari
Ma cosa servirebbe davvero alla sequoia? «Gli interventi su un albero monumentale seguono le stesse buone pratiche utilizzate per la cura di tutti gli alberi. Ma hanno un iter autorizzativo più rigoroso – continua -. Si deve sempre valutare il singolo caso, la specie, il contesto in cui radica. La potatura drastica è sempre da evitare. Bisogna invece rimuovere i rami danneggiati dalla nevicata, poi cipparli e distribuirli alla base dell’albero. Questo strato di cippato aiuterà il terreno perché con il tempo si degraderà e diventerà simile a un compost naturale».
Ma c’è di più. «Un secondo step, da valutare, sarebbe la realizzazione di una zona di rispetto attorno alla sequoia – conclude Ratti -. Questo servirebbe a proteggere le radici dal calpestio e quindi dalla compattazione del terreno e a conferire valore all’albero, sensibilizzando chi si avvicina a trattarlo con maggiore riguardo. Qualsiasi intervento futuro, comunque, dipenderà dagli accordi che verranno presi con la proprietà. Io e Silke rimaniamo a disposizione».
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