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Se ci fosse ancora Aiazzone

La rubrica “Sale & Pepe” curata da Luigi Apicella

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BIELLA – Care amiche e cari amici, Tina Coper è stata una mia simpaticissima cliente di origine inglese verso la fine degli anni ’80, anni in cui anche Biella sembrava spensierata, con tanta voglia di vivere, conoscere e farsi conoscere. Erano anni, quelli, in cui la città si trovava sotto i riflettori, un po’ al centro del mondo grazie anche a quei geniali quanto semplici slogan tipo “vieni vieni vieni da Aiazzone, vieni in moto o in barella ma vieni a Biella” che imperversavano in tutte le pubblicità e tv locali. Eravamo diventati, in quel periodo, una città del mobile che da tutta Italia, isole comprese, tutti volevano venire a visitare.

Anni indimenticabili per la nostra realtà territoriale grazie all’intuito, alla personalità e all’estro di un biellese “atipico”, Giorgio Aiazzone, amico e protagonista indiscusso di quella storica stagione (non senza polemiche) che con la sua prematura scomparsa si sarebbe interrotta bruscamente. Ed anche Tina Coper, da quel momento in cui Giorgio Aiazzone volo’ via, lasciò definitivamente Biella per altri lidi. Da allora nessuno è stato più in grado di fare quello che Giorgio Aiazzone, da solo e contro tutti, aveva fatto per la città: renderla visibile e raggiungibile al resto del Paese.

Lui ci aveva provato, ci aveva messo del suo, segno che la differenza la fanno sempre le persone, la loro attitudine a cambiare anche certe mentalità di provincia. Per questo al di là della crisi politica di questa amministrazione, tutta nel Palazzo, fa male ascoltare un primo cittadino che di fronte alle tante legittime critiche, sfiduciato, dice più o meno che governare Biella non è né facile né difficile, ma è piuttosto inutile perché qui da noi non va mai bene niente…

Chissà una personalità come quella del compianto Giorgio cosa avrebbe saputo fare per se stesso come imprenditore ma anche per la città in un epoca come quella attuale in cui la comunicazione è tutto. Ma soprattutto come avrebbe giudicato le parole di resa di un’amministrazione che anche di fronte a nuovi possibili aiuti di un PNRR recuperati in zona Cesarini forse non saprebbe nemmeno cosa farne…”.

Fin che la barca va, tu non remare”, potrebbe essere lo slogan di questi due anni di totale immobilismo politico/amministrativo a Biella, in cui la città sembra la bella addormentata nel bosco dell’inconcludenza. Davvero una triste realtà, ma non ci arrendiamo. Guardiamo ad un futuro sempre più verde (non padano quanto piuttosto sostenibile) conFidanza (satira politica…) e fiducia in attesa del ritorno in città di Tina Coper. Sarebbe una bella rimpatriata…

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