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Ritorno al futuro

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Cari amici, ancora un po’ storditi dalla UMBRIAcatura del recente appuntamento elettorale, che ha visto la Regione cambiare dopo 50 anni di guida a sinistra, possiamo  fare una semplicissima considerazione da uomini della strada. Il risultato era scontato ma non sono stati solo gli “scandali” sulla Sanità di quella Regione a determinare il cambiamento della gente umbra. Tra le motivazioni il bisogno e la necessità di lavoro, il desiderio che chi governa si occupi concretamente del territorio cercando di creare le condizioni perché la gente, con le nuove generazioni in testa, torni a sperare nel futuro.
In questo senso il dato della partecipazione al voto, + 13% rispetto al 2015, significa proprio questo: se si vuole cambiare occorre partecipare, dare un segnale in prima persona.  E la gente umbra lo ha fatto. Sul fatto poi che chi ha vinto sia in grado di fare la differenza non solo a parole e slogan ma con i fatti sarà la storia a stabilirlo. Le stesse considerazioni le abbiamo fatte a suo tempo per Biella e il suo territorio, divenuti area “depressa” troppo presto per le tante chiacchiere e i pochi fatti degli ultimi decenni. Ora con la notizia della cordata più o meno nota che ha provveduto ad acquistare l’area degli ex Rivetti, venduti per 500 mila euro (ma il cui valore era stimato svariati miliardi qualche anno fa…) è un primo segnale che forse qualcosa anche qui da noi si muove. Mentre scrivo si stanno delineando maggiori dettagli dell’operazione per un’area di 55 mila metri quadri per la quale, almeno dal 1999 al 2015, si erano cercate soluzioni di recupero senza esito (non ricordo nemmeno più quante commissioni in Comune vennero riunite e quante proposte vennero fatte…).

Ora che finalmente, e dopo tante ferite, qualcosa a Biella sembra muoversi per il rilancio di questo importante asse viario all’ingresso della città, ci aspettiamo che anche la nuova Giunta si adoperi in prima persona – valutata la validità del progetto – per favorire in tempi rapidi e con il minimo di burocrazia possibile l’avvio di questo rilancio.  Saremo spettatori attenti, speranzosi e curiosi di questa operazione a patto che possa essere “contagiosa” per la nostra città.

Mia figlia Fortunata per motivi di studio e professionali ha dovuto anche lei come tanti giovani biellesi “fare le valige” e lasciare Biella per inseguire i suoi sogni di vita e professionali che, da papà attento, seguo con trepidazione. Le ho chiesto, così per scherzo, di darmi un titolo di un film per commentare questi inaspettati“segnali di risveglio” per la nostra città. Senza esitazione mi ha risposto: “ Papà, direi  sicuramente Ritorno al Futuro…”. Che a mio avviso sintetizza in modo efficace la nostra storia biellese, la nostra tradizione, ma anche la nostra voglia di riscatto troppe volte repressa.

 

Luigi Apicella

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