Seguici su

Attualità

Record di pensionati: nel Biellese lavoratori in via d’estinzione

Coloro che hanno raggiunto il sospirato vitalizio sono 14mila in più rispetto a chi percepisce la busta paga

Pubblicato

il

record di pensionati

Record di pensionati: nel Biellese lavoratori in via d’estinzione. Nel Mezzogiorno si pagano più pensioni che stipendi, ma nel giro di qualche anno il sorpasso è destinato a compiersi anche nel resto del Paese. Secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, entro il 2028 uscrianno dal mercato del lavoro per raggiunti limiti di età 2,9 milioni di italiani, di cui 2,1 milioni attualmente occupati nel Centro-Nord. Ma in attesa del 2028 Biella è avanti.

Record di pensionati: nel Biellese lavoratori in via d’estinzione

Insieme ad altre dieci province del Nord, infatti, il nostro territorio già oggi ha un saldo negativo. A fronte di 69mila lavoratori i pensionati sono 83mila, 14mila in più. Nella classifica delle 107 province nazionali siamo al 76esimo posto, a pari merito con Alessandria. Una posizione tutt’altro che invidiabile, conseguenza del fatto che l’età media dei biellesi si attesta sui 50 anni. Vale a dire al secondo posto in Italia dietro solo a Savona, approdo di molti anziani, specialmente lombardi.

Per la cronaca le altre province del Nord Italia con saldo negativo sono: Sondrio, Gorizia, Imperia, La Spezia, Vercelli, Rovigo, Savona, Alessandria, Ferrara e Genova.

Il rapporto dell’INPS di Biella

Secondo i dati del rapporto provinciale INPS, nel 2022 i pensionati biellesi detentori di assegni di invalidità, vecchiaia, superstiti erano 68.641.

L’importo delle pensioni

L’importo medio mensile delle pensioni biellesi risulta più basso rispetto alla media regionale. Per le donne l’importo medio è 1.302 euro contro 1.339 e per i maschi 1.899 euro contro 2.069. A dimostrazione anche di come negli anni passati la parità di genere fosse solamente uno slogan (e lo è ancora oggi).

Il colpevole principale: la denatalità

A livello nazionale negli ultimi anni, la situazione si è molto aggravata anche per via dell’andamento demografico. Da una parte si registra l’invecchiamento della popolazione, dovuto all’aumento della vita media, dall’altro si nota una forte denatalità . Le giovani generazioni, che pagano i contributi per finanziare le pensioni, sono sempre meno numerose, e, per la crisi dell’occupazione, versano meno contributi.

E sotto quest’aspetto il Biellese è in profondo rosso come dimostra il rapporto Osservabiella 2021. Il tasso di natalità (per mille abitanti) ha subito un decremento di due punti percentuali, passando da 7 a 5 (6,3 in Piemonte e 6,8 in Italia) dal 2011 al 2021. Alla contrazione delle nascite segue l’avanzamento dell’età al concepimento del primo figlio, pari a 32,3 anni a Biella (32,2 in Italia e in Piemonte, 29,4 in Europa). Oltre alla possibilità che quel figlio rimanga poi “figlio unico”. Nella Provincia di Biella, il numero medio di figli concepiti per donna è pari a 1,1 (1,24 in Piemonte, 1,27 in Italia).
LEGGI ANCHE: «C’è chi muore aspettando la pensione d’invalidità»

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

3 Commenti

1 Commento

  1. Luigi

    29 Agosto 2024 at 21:00

    Bisogna mandare obbligatoriamente, a lavorare i giovani e i fannulloni.

  2. Pol

    30 Agosto 2024 at 14:39

    persone che hanno pagato i contributi non cialtroni (non tutti)che percepiscono il RDC e preferiscono fare i mantenuti dagli italiani piuttosto che lavorare ,alcuni dicono che sono felicemente disoccupato.

    • Luisa

      31 Agosto 2024 at 21:34

      come continuano a raccontarci che gli occupati sono molto aumentati in questo anno ed allora come mai continuate a dire che ci sono più pensionati che lavoratori qualcosa non quadra, spiegatemi meglio. nel Biellese per avere il diritto all’invalidita ci vogliono 14/16 mesi mentre negli altri capoluoghi 40 gg. chi racconta qualcosa non esatto?????

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *