Attualità
Più di 3 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli stabili privati
Le risorse statali, ripartite dagli uffici di via Bertola e approvate dalla giunta, serviranno a finanziare circa 600 interventi in tutto il Piemonte
Le risorse statali, ripartite dagli uffici di via Bertola e approvate dalla giunta, serviranno a finanziare circa 600 interventi in tutto il Piemonte. «Si tratta di un intervento importante che va a sostegno delle persone più fragili, che hanno bisogno di strutture adatte alle proprie esigenze».
Più di 3 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli stabili privati: la giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino ha deciso di destinare 3.296.057,72 euro di risorse statali per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. Tali fondi serviranno a soddisfare il fabbisogno relativo agli invalidi totali e parziali relativi alle richieste pervenute fino a marzo 2021, pari a 1.383.479,87 euro e 13.428,68 euro comunicati dai Comuni alla Regione successivamente ai tempi stabiliti relativi al fabbisogno dal 2018 al 2021, per un totale di 1.396.908,55 euro.
La somma restante, pari a euro 1.899.149,17 euro, varrà utilizzata per soddisfare il fabbisogno comunicato dai Comuni entro marzo 2022. Confermati anche i criteri di riparto e la quota massima di contributo concedibile ai richiedenti, pari a euro 8.147,00: il che significa che con il totale delle risorse messe in campo sarà possibile finanziare circa 600 interventi in tutto il Piemonte. L’attuazione della delibera è stata quindi affidata al Settore Politiche di Welfare Abitativo della direzione regionale Sanità e Welfare.
I destinatari del contributo sono persone disabili con menomazioni o limitazioni funzionali di carattere motorio e i non vedenti che sostengono direttamente le spese per la rimozione degli ostacoli alla mobilità nella propria abitazione; condomìni ove risiedono disabili per le spese di adeguamento relative alle parti comuni e genitori o tutori che hanno a carico persone con disabilità permanente.
Il contributo è concesso per l’accessibilità all’immobile o alla singola unità immobiliare, per opere da realizzarsi su parti comuni di un edificio o immobili o porzioni degli stessi in esclusiva proprietà o in godimento al disabile. Il sussidio può essere erogato per una singola opera (ad esempio: rampa di scale; servoscala); un insieme di opere funzionalmente connesse dirette a rimuovere più barriere che generano ostacoli alla stessa funzione (ad esempio l’accesso all’immobile): in tal caso va presentata una sola domanda per l’insieme delle opere.
Qualora, al contrario, le barriere ostacolino funzioni diverse (ad esempio l’accesso all’immobile e la fruibilità e visitabilità degli spazi interni all’alloggio) possono essere presentate più domande che saranno valutate dal Comune tenuto conto del limite concedibile.
Ma come avviene l’iter procedurale per ottenere il contributo?
Le domande vanno presentate presso il Comune dove è ubicata l’abitazione del disabile. Solo per i residenti nella Città di Torino la domanda deve essere presentata all’ATC del Piemonte Centrale di Torino, in corso Dante. La domanda, in regola con le vigenti disposizioni in materia di imposta di bollo, può essere presentata in qualsiasi giorno dell’anno.
Il Comune raccoglie le domande presentate e ne verifica l’ammissibilità. Ordina le domande pervenute entro il 1° marzo di ciascun anno in apposito elenco, stabilisce il fabbisogno complessivo comunale derivante dalla somma dei contributi relativi alle domande ammissibili e lo approva con apposito provvedimento.
Il Comune trasmette alla Regione entro il 31 marzo di ciascun anno il fabbisogno complessivo, l’elenco delle domande ordinato per priorità e il provvedimento comunale. La Regione determina il fabbisogno complessivo regionale e lo comunica al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al fine del riparto delle risorse statali disponibili.
Ad avvenuto trasferimento alla Regione delle risorse statali o in presenza di risorse regionali, si provvede al riparto tra i Comuni dei fondi disponibili. I criteri di riparto sono definiti con apposito provvedimento della giunta regionale e comunicati ai vari Comuni.
A questo punto è il Comune, una volta ricevuta la comunicazione sul riparto, a concedere il contributo con apposito provvedimento scorrendo l’elenco ordinato per priorità. La concessione determina il diritto del richiedente ad ottenere il contributo Le domande non soddisfatte nell’anno per insufficienza di fondi restano valide per gli anni successivi.
«Nonostante i grandi passi avanti compiuti in questi anni – spiega l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino – riguardo all’abbattimento delle barriere architettoniche tanto resta ancora da fare, in particolare per quanto riguarda gli edifici privati, che troppe volte si trasformano in vere e proprie “prigioni” per chi ha difficoltà di movimento e necessita di strutture adeguate. Posso garantire che il Piemonte, che come ho sostenuto sin dal primo giorno non lascia indietro nessuno, è al loro fianco e, come in questo caso, utilizzerà tutte le risorse a disposizione per rendere sempre più “facile” e dignitosa la vita alle persone più fragili».
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