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Piemonte sopra la media nazionale: il 55,1% ha uno stile di vita sano e attivo

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Padre gioca con i figli (© Depositphotos)
Padre gioca con i figli (© Depositphotos)

Mentre l’Italia fa i conti con tassi di sedentarietà ancora preoccupanti, il Piemonte si distingue come una delle regioni più virtuose nella promozione di uno stile di vita sano e attivo. Secondo i dati, oltre la metà della popolazione adulta piemontese tra i 18 e i 69 anni si dichiara fisicamente attiva, un risultato che supera di quasi sei punti percentuali la media italiana.

Un traguardo importante, ma che non deve far abbassare la guardia: alcune fasce della popolazione, in particolare anziani e giovanissimi, mostrano ancora segnali di criticità che richiedono attenzione e interventi mirati. Il territorio biellese, con le sue risorse naturali e le iniziative promosse nel corso del 2025, rappresenta un esempio concreto di come sia possibile incentivare il movimento e il benessere a livello locale.

I numeri in Italia e in Piemonte

Il rapporto Istat fotografa un’Italia sempre più in movimento. Sono oltre 21 milioni e 500mila le persone dai 3 anni in su che praticano almeno uno sport nel tempo libero, pari al 37,5% della popolazione di riferimento. Di questi, il 28,7% lo fa con continuità mentre l’8,7% in modo saltuario.

Si tratta di una crescita significativa rispetto al passato: 30 anni fa la quota di sportivi si fermava al 26,6%, con un incremento di quasi 11 punti percentuali concentrato soprattutto sulla pratica continuativa. Il Piemonte si colloca ben al di sopra della media nazionale per quanto riguarda l’adozione di uno stile di vita sano e attivo. Il 55,1% degli adulti piemontesi è fisicamente attivo, contro il 49,2% della media italiana. Anche la quota di sedentari risulta nettamente inferiore: 17,8% in Piemonte rispetto al 27,2% nazionale.

Il confronto tra Nord e Sud

Tuttavia la distribuzione geografica della pratica sportiva evidenzia un divario territoriale ancora marcato tra le diverse aree del Paese. Il Nord-Est guida la classifica con il 43,9% di praticanti, seguito a breve distanza dal Nord-Ovest con il 41,7% e dal Centro con il 41,5%.

Le regioni meridionali e insulari si attestano invece su valori decisamente più bassi, con una media del 27,9%. Anche la dimensione dei comuni incide sulle abitudini sportive della popolazione: i centri delle aree metropolitane registrano tassi di pratica sportiva più elevati (42,7%), mentre i piccoli comuni sotto i 2.000 abitanti si fermano al 29,7%. Un dato che evidenzia come l’accesso a strutture e opportunità sportive rimanga un fattore determinante per l’adozione di comportamenti attivi.

Le fasce di età più a rischio sedentarietà

Se il quadro generale appare incoraggiante, uno sguardo più approfondito rivela criticità specifiche in alcune fasce della popolazione. In Piemonte la sedentarietà tra gli over 65 sale al 27%, un dato che riflette le difficoltà oggettive legate all’età ma anche una carenza di offerta sportiva adeguata per la terza età. Preoccupante anche la situazione dei più piccoli: il 15% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni non svolge alcun tipo di attività fisica, un campanello d’allarme per le abitudini future di questi giovani.

Un tema che merita particolare attenzione è quello del dropout sportivo, ovvero l’abbandono della pratica sportiva. Secondo i dati Istat, circa 1 milione e 560mila giovani tra i 10 e i 24 anni hanno smesso di fare sport, pari al 18,3% di questa fascia d’età. Le motivazioni alla base di questa scelta sono molteplici e spesso concatenate tra loro.

  • Mancanza di tempo: indicata dal 41,9% dei giovani ex-sportivi
  • Perdita di interesse o nuovi interessi
  • Impegni scolastici
  • Stanchezza o pigrizia
  • Difficoltà economiche
  • Mancanza di strutture adeguate

Proprio “perdita di interesse” e “nuovi interessi” sono categorie influenzate in modo crescente dal digitale. Oggi, infatti, il 90% della popolazione italiana è connessa a Internet, con un tempo medio online di quasi 6 ore al giorno: un cambiamento che incide profondamente sulle abitudini quotidiane. Una parte significativa di questo tempo viene assorbita da social network, piattaforme video, videogiochi e, per una quota crescente di adulti e giovani adulti, da forme di intrattenimento come il gioco online.

Secondo i dati riportati da Miglioricasinoonline, sono sempre di più gli utenti che dedicano tempo al gioco e alla ricerca dei migliori casinò online e dei servizi più adatti alle proprie esigenze. Questo aumento dell’intrattenimento digitale contribuisce a ridurre ulteriormente il tempo disponibile per l’attività fisica, diventando uno dei fattori che incidono sul rischio di sedentarietà, soprattutto tra i giovani.

Tecnologia e stile di vita sano e attivo

Tra le strategie per contrastare l’abbandono sportivo e incentivare la ripresa dell’attività fisica, la tecnologia gioca un ruolo sempre più centrale. La digitalizzazione sta trasformando profondamente il modo in cui gli italiani si approcciano al movimento, abbattendo alcune delle barriere che portano alla sedentarietà. Secondo l’Istat, il 18,7% degli sportivi utilizza applicazioni dedicate al fitness, social network o siti web specializzati di palestre e centri sportivi per supportare la propria pratica.

Un dato interessante riguarda la differenza di genere: le donne risultano più propense all’uso di questi strumenti rispetto agli uomini. L’adozione delle tecnologie per il fitness varia sensibilmente anche in base all’età: tra i giovanissimi fino a 14 anni l’utilizzo è ancora limitato (5,1%), mentre raggiunge il picco nella fascia 25-44 anni con il 29,1%. Significativo il fatto che quasi uno sportivo su dieci tra gli over 64 si affidi ad app e piattaforme digitali per mantenersi in forma, a dimostrazione di come questi strumenti possano rappresentare un valido alleato anche per la terza età.

Qual è la situazione nel Biellese?

Chi vive nel Biellese ha a disposizione un patrimonio naturale straordinario per adottare uno stile di vita sano e attivo. Il territorio provinciale offre oltre 2.000 chilometri di sentieri e circa 300 percorsi attrezzati, capaci di soddisfare le esigenze di escursionisti esperti così come di famiglie in cerca di una semplice passeggiata all’aria aperta.

Fiore all’occhiello dell’offerta outdoor è la Grande Traversata del Biellese (GtB), un lungo itinerario ad anello suddiviso in tappe che attraversa l’intero territorio provinciale a quote moderate.

Nel corso del 2025 il territorio biellese ha anche visto il susseguirsi di numerose iniziative dedicate alla promozione dell’attività fisica e al contrasto della sedentarietà. A marzo si sono svolti i “Movement Days” presso il centro sportivo Massimo Rivetti, una settimana di eventi con lo slogan “Meglio piano che sul divano” che ha coinvolto persone di tutte le età in attività sportive e di sensibilizzazione. Sempre in primavera, l’ASL di Biella ha organizzato insieme all’ASL di Vercelli l’evento “Comuni attivi-Comunità attive”, un’iniziativa che ha riunito amministratori locali e associazioni del territorio per promuovere la mobilità attiva attraverso camminate simboliche e momenti di confronto.

Queste attività locali si inseriscono perfettamente nella strategia regionale: l’accordo tra Regione Piemonte e ANCI mira infatti a favorire la nascita di comunità realmente attive, dove lo sport e il movimento quotidiano diventano parte integrante della vita delle persone. La sfida riguarda non solo la salute individuale, ma il benessere sociale e culturale del territorio: ogni passo conta e ogni movimento contribuisce a costruire una comunità più sana e consapevole.

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