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Per sistemare la frana di Quincinetto c’è il rischio che l’autostrada venga chiusa tre mesi

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Si è svolta nella mattinata di oggi, giovedì 31 ottobre 2019, una riunione convocata dal Dipartimento nazionale di Protezione civile per l’analisi della frana in località Chiappetti nel Comune di Quincinetto.

Per la Regione autonoma Valle d’Aosta erano presenti l’Assessore ai Trasporti Luigi Bertschy, il Capo della Protezione civile Pio Porretta e la Dirigente del Centro funzionale Sara Ratto. Per la Regione Piemonte l’Assessore ai Trasporti Marco Gabusi e il Direttore Opere pubbliche e Trasporti Luigi Robino.

Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato in collegamento la Regione Piemonte, il Comune di Quincinetto,  la Prefettura e la Città Metropolitana di Torino, SAV e Anas, è stato illustrato il progetto di fattibilità commissionato dal Comune di Quincinetto, per valutare i tempi e le modalità di messa in sicurezza della frana.

L’Assessore della Regione autonoma Valle d’Aosta, Luigi Bertschy ha sottolineato che la soluzione del problema va ricercata non solo in funzione dei costi tecnici di realizzazione, ma anche dei costi sociali ed economici che una chiusura prolungata delle vie d’accesso alla Valle d’Aosta può causare. Per noi è impensabile chiudere le vie di accesso regionali per 100 giorni, come peraltro lo stesso Ministero dei Trasporti ha rilevato nel corso della riunione di oggi. Venerdì 8 novembre il progetto sarà sottoposto al Comitato Tecnico – ha concluso L’Assessore Bertschy – e in quella sede devono essere definite soluzioni percorribili, accettabili e sostenibili dal punto di vista della viabilità, per garantire l’accesso alla Valle d’Aosta.

L’Assessore delle Regione Piemonte, Marco Gabusi, ha evidenziato come “la proposta di viabilità alternativa concordata con la Città metropolitana di Torino vada presa in considerazione non come la panacea di tutti i mali, ma come una soluzione per la situazione di sicurezza che si è venuta a creare a seguito della frana. Stiamo rispondendo ad una situazione emergenziale: i tempi devono perciò essere rapidi e i passaggi devono essere ben coordinati. La condizione di stato di emergenza aiuterebbe a dare affidamenti progettuali per fine febbraio, mentre la parte di intervento richiederebbe due o tre mesi, a seconda di come si svilupperà il progetto esecutivo. Chiaramente per quel tempo la parte di viabilità alternativa deve essere pronta”.

 

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