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Palazzine Atc di Chiavazza al buio da tre mesi

Protestano gli abitanti della zona

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Palazzine Atc di Chiavazzala buio da tre mesi. A segnalare la situazione sono stati alcuni condomini di una delle palazzine interessate

Palazzine Atc di Chiavazza al buio da tre mesi. A segnalare la situazione sono stati alcuni condomini di una delle palazzine interessate, ormai esasperati per la mancanza di una soluzione all’orizzonte.

Palazzine Atc di Chiavazza al buio da tre mesi

Dal 13 maggio, il complesso delle palazzine Atc di via Milano e via Collocapra a Chiavazza è al buio. A causare il blackout, che ormai si protrae da quasi tre mesi, è stato un fulmine. Il violento temporale primaverile aveva provocato numerosi disagi: per esempio, il tribunale di Biella era stato evacuato perché un fulmine aveva colpito il sistema antincendio facendolo attivare.

Come facilmente immaginabile, però, tutti i danni erano stati ripristinati in tempi ragionevoli. Fatta eccezione per Chiavazza.

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La protesta dei condomini

A segnalare la situazione sono stati alcuni condomini di una delle palazzine interessate, ormai esasperati per la mancanza di una soluzione all’orizzonte.
«La fortuna, se di fortuna si può parlare, è che siamo in estate e le giornate sono più lunghe. Se fosse capitato in inverno sarebbe stato decisamente peggio».

Inizia così, con un velo di ottimismo, lo sfogo della donna che si è fatta portavoce del disagio vissuto da mesi da oltre ottanta famiglie biellesi.

«Nel nostro complesso ci sono sei palazzine: in ognuna vivono dodici famiglie, composte da giovani, anziani, bambini e persone con disabilità. Tutti sono costretti a muoversi nel buio quando rientrano a casa la sera, perché i lampioni sono spenti da maggio, da quando un forte temporale ha fatto saltare l’impianto. Questa, almeno, è l’idea che ci siamo fatti: a dire il vero, nessuno ci ha ancora spiegato con precisione quale sia il problema».

Tutta colpa dell’Atc

«Quando ci siamo accorti che l’illuminazione della nostra via e del giardinetto adiacente era saltata, ci siamo rivolti al Comune, pensando fosse di sua competenza – prosegue la donna –. In realtà ci è stato spiegato che la strada è privata e quindi spetta all’Atc occuparsene. Da quel momento sono partite le segnalazioni all’Agenzia Territoriale per la Casa. Non so in quanti abbiano scritto, ma so con certezza che sono stati in molti. Tuttavia, solo due settimane fa è intervenuto un elettricista per verificare la situazione. Dopo aver ispezionato la zona, però, se n’è andato senza sistemare il guasto e senza dirci se, e quando, sarebbe tornato».

«Insomma, in quasi tre mesi non abbiamo risolto nulla – conclude la donna –. Ci sentiamo abbandonati. Quello che mi preoccupa di più è che le giornate si stanno accorciando. Penso ai bambini che dovranno andare a scuola al buio, o a chi torna tardi dal lavoro. Spero davvero che entro settembre il problema venga risolto. È una situazione pericolosa: non si vede nulla. Un mio vicino è caduto perché non si era accorto di un cambiamento di pendenza. Anche i citofoni sono completamente al buio. Una mia amica, venuta a trovarmi una sera, si è spaventata. È anche una questione di sicurezza».

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