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Non più solo “fratelli” ma anche “sorelle” nelle nuove formule utilizzate durante la Messa

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Dal 29 novembre addio alle vecchie formule durante la Messa. Nuove parole entreranno a far parte della Liturgia. Un “passaggio” che avrà inizio il 29 novembre e che terminerà il 4 aprile del 2021 quando diventerà obbligatorio utilizzare il nuovo Messale. Era dal 1983 che parroci, frati e sacerdoti di tutta Italia utilizzavano l’attuale formula durante la Messa.

Dopo il “via libera” di papa Francesco, il cardinale presidente Gualtiero Bassetti ha promulgato il libro l’8 settembre 2019. E lo scorso 29 agosto la prima copia è stata donata al Pontefice.

La maggior parte delle variazioni, come riportano i colleghi di PrimaChivasso, riguarda le formule proprie del sacerdote. Sarà necessario fare l’orecchio alle modifiche. Già nei riti di introduzione dovremmo abituarci a un verbo al plurale: «siano». Non sentiremo più «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi», ma «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi».

Non più solo “fratelli” ma anche “sorelle”

È stato rivisto anche l’atto penitenziale con un’aggiunta “inclusiva”: accanto al vocabolo «fratelli» ci sarà «sorelle». Ecco che diremo: «Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle…». Poi: «E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle…»

Invocazioni in greco

Inoltre il nuovo Messale privilegerà le invocazioni in greco «Kýrie, eléison» e «Christe, eléison» sull’italiano «Signore, pietà» e «Cristo, pietà». Si arriva al Gloria che avrà la nuova formulazione «pace in terra agli uomini, amati dal Signore». Una revisione che sostituisce gli «uomini di buona volontà» e che vuole essere più fedele all’originale greco del Vangelo.

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