Attualità
Non c’è differenza fra sparare a un fagiano e mangiare una bistecca
“Che pena fate stronzi con un fucile. Vigliacchi creperete anche voi”. E poi ancora, con una minaccia più velata: “Smettetela con questa merda! Maledetti” per arrivare alla minaccia più grave: “Prima o poi creperete anche voi assassini”. Sono messaggi scritti a mano comparsi nei boschi della Serra recentemente.
Certamente. I messaggi non fanno una grinza. Prima o poi creperemo tutti miei cari signori. Diventa difficile spiegare la caccia a persone come queste, che scrivono certi cartelli. Le minacce fanno sempre un po’ effetto, ma un po’ anche sorridere, nello specifico: queste persone danno degli assassini ai cacciatori, si augurano la loro morte e probabilmente sarebbero disposti a farli “crepare” con mezzi propri ma si oppongono all’abbattimento di un ungulato.
Cari signori, la morte arriverà, per cacciatori e non cacciatori. La grande consolatrice non è né animalista né cacciatrice: arriva per tutti allo stesso modo.
Questi signori, la maggior parti possessori di cani, gatti e tartarughe, etichettano il cacciatore come un assassino di animali indiscriminato.
Assassino non lo è il macellaio che uccide i maiali e le vacche, non lo è il contadino che tira il collo alla gallina vecchia o al coniglio da fare al chivé. Eh no. Lo sono solo i cacciatori, che salgono in montagna, abbattono il capo che viene loro assegnato al fine di poter rispettare e mantenere l’equilibrio naturale della specie e di quel capo ne fanno nutrimento per famigliari, parenti e amici, non sprecando nulla.
Allora mi dicano, questi signori che minacciano, che differenza c’è tra l’acquistare una bistecca o dello spezzatino al banco della macelleria, mangiare l’hamburger o il bollito rispetto a mangiare ciò che si è cacciato e che anziché comprarlo al banco se lo si è procurato in natura?
Che idea hanno di noi questi signori che augurano la morte a me e ai miei colleghi cacciatori?
Ci pensano forse come guerrieri della notte che con un mitra nei boschi sparano raffiche ad alzo zero e ammazzano tutto ciò che passa davanti agli occhi?
Chi ha un po’ di buon senso e non ama la caccia, e lo rispetto, immagino che possa capire questi riferimenti. Dubito che chi augura la morte ai cacciatori sappia fare questo sforzo intellettivo. Per queste persone qui, perde di significato persino una denuncia perché non si accorgono neanche in che mondo vivono, che situazione li circonda. Persone come queste, vanno solo compatite.
Guido Dellarovere
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